Esteri
Afghanistan, il grande pericolo puo’ venire dagli attacchi dell’Isis
Nel mirino non solo americani ed occidentali ma pure i talebani
I talebani sembrano aver cambiato pelle e stanno cercando di rassicurare la comunità internazionale sulle loro buone intenzioni di gestire in maniera equilibrata i diritti umani.
Anche se questo nuovo atteggiamento, fatto di attività sui social e di parole più o meno rassicuranti nelle conferenze stampa di questi giorni del loro portavoce, tenti di dare un’immagine rassicurante del loro prossimo modus operandi , la realtà delle loro azioni non sembra essere molto coerente.
Purtroppo per capire da dove nasce questo nuovo atteggiamento bisogna ritornare al loro fallimento partito dal lontano 1996.
A quell’epoca gli “studenti del Corano”avevano terminato la conquista dell'Afghanistan. E subito si trovarono faccia a faccia, nella provincia di Nangarhar, con un gruppo di arabi arrivati dal Sudan.
I talebani imposero a tutti i gruppi armati presenti in Afghanistan un giuramento di fedeltà.
Osama Bin Laden giurò fedeltà al mullah Omar e cercò di aiutarlo a sconfiggere la resistenza del comandante Masud. Bin Laden colpì a morte Massud e al tempo stesso preparò gli attacchi dell’11 settembre. Questa decisione portò alla reazione degli Stati Uniti che non solo distrussero Bin Laden ma con esso tutti i talebani costretti a fuggire.
Da quel fallimento i talebani hanno capito che per governare devono assolutamente dare garanzie di sicurezza non solo all'Occidente, ma anche a Russia, Cina e Iran.
Il loro obiettivo è di essere legittimati a governare l’Afghanistan nel rispetto dei trattati internazionali e di poter ricevere aiuti per far ripartire l’economia.
Chiedono però, e non è poca cosa, di poter imporre la sharia.
Inoltre vogliono convincere la comunità internazionale che mai hanno fatto attività terroristica all’estero anche se, in verità, non hanno mai tagliato veramente i legami con i membri di Al Qaeda e Isis. E’ questa comunque una posizione ancora opaca che, l’ultimo disastroso attentato all’aeroporto di Kabu, non ha certo reso più nitida.
In ogni caso oggi Al Qaeda sembra avere un potenziale di azioni terroristiche piuttosto ridotto rispetto al passato, mentre il vero pericolo pare essere l'Isis.
I gruppi ISIS in Afghanistan, diffusi nelle province di Kunar e Nangarhar, nati da una scissione con i talebani hanno contestato le trattative con gli americani e utilizzano gli stessi metodi dell'ISIS nel resto del mondo con attacchi suicidi indiscriminati.
Ritengono che gli attuali i talebani siano traditori e ripropongono di continuare la lotta senza cedimenti anche contro di loro. Nel mirino non solo l’Afghanistan ma pure Siria e Mali.
Quindi , così come già ha anticipato dall’Intelligence americana bisognerà aspettarsi un’escalation di terrorismo da parte dell’Isis.
Ma questa volta i tagliagole dell’Isis avranno contro non solo tutta la comunità internazionale con l’America in testa ma pure i talebani che stavolta non possono sembrare conniventi con chi ha fatto del terrorismo una ragione di vita.
In ballo c’è la possibilità di governare in maniera più o meno legittima l’Afghanistan.