Esteri
Auto elettriche cinesi: Italia? No grazie. L'anti Tesla BYD sceglie il Messico
Il gigante di Shenzhen annuncia la prossima apertura di un impianto di produzione in America latina, alle porte degli Usa. Si allontana l'ipotesi italiana?
Italia? Per ora le auto elettriche cinesi di BYD scelgono il Messico
Italia? Chissà, forse in futuro. Anche se per BYD il presente si chiama Messico. Il gigante delle auto elettriche cinesi pone il suo obiettivo sull'America latina, alle porte degli Stati Uniti, dopo le voci degli ultimi giorni sul possibile impianto in Italia. Il ministro Adolfo Urso ha d'altronde citato la possibilità di attirare operatori cinesi, salvo poi sottolineare che le trattative più avanzate sono quelle con la Tesla di Elon Musk.
BYD, che ha appena superato Tesla per numero di veicoli venduti nell'ultimo trimestre del 2023, ha invece dato un annuncio ufficiale che non riguarda l'Italia. Stella Li, amministratore delegato di BYD Americas, ha infatti rivelato a Reuters che il produttore cinese sta cercando una località in Messico per installare uno stabilimento volto a incrementare la quota di mercato locale dell'azienda.
L'azienda prevede di scegliere una località per l'impianto, che dovrebbe avere una capacità produttiva di 150.000 auto all'anno, entro la fine dell'anno. Li ha dichiarato che le ambizioni di BYD in Messico sono orientate esclusivamente alle vendite locali, aggiungendo che l'azienda sta cercando siti di produzione nelle aree centrali e meridionali piuttosto che nel Messico settentrionale vicino al confine con gli Stati Uniti, dove i costi di trasporto per raggiungere i consumatori sarebbero costosi.
Tentativo di rassicurare chi oltreconfine e in territorio statunitense vede come una possibile minaccia l'apertura dell'impianto nel "giardino di casa" di Washington. La realtà è che la Cina ha guardato già per diverso tempo con interesse al mercato dell'America latina e anche suoi altri importanti attori, compresi quelli del settore tecnologico e digitale, sono presenti nel continente sudamericano.
Il timore è che i colossi cinesi possano vincere la competizione con le aziende che già operano nel mercato statunitense. Timore acuito dopo che sempre nei giorni scorsi BYD ha lanciato i suoi nuovi modelli a prezzi ridotti. Un gruppo di sostenitori del settore manifatturiero statunitense, l'Alliance for American Manufacturing, ha avvertito questo mese che le auto e i componenti cinesi a basso costo potrebbero minacciare la redditività delle aziende automobilistiche negli Stati Uniti.
Dai prezzi alle risorse minerarie: i vantaggi strategici delle auto cinesi
Il gruppo ha chiesto a Washington di bloccare l'importazione di auto e componenti cinesi a basso costo dal Messico per evitare una possibile "estinzione" per il settore automobilistico statunitense. Il riferimento è alla possibilità che BYD possa portare in Messico tagli di prezzo aggressivi, proprio come ha fatto nel suo mercato nazionale, costringendo i rivali a tagliare i costi per tenere il passo, con la stessa Tesla che ha dovuto cedere quote di mercato in Cina, uno degli snodi cruciali del suo business.
Secondo gli analisti, le case automobilistiche cinesi hanno migliorato rapidamente i loro veicoli e si stanno muovendo più velocemente dei rivali globali in alcune aree, come i sistemi di infotainment e la guida autonoma. Un vantaggio cruciale per BYD è anche la grande integrazione verticale che l'azienda ha raggiunto, essendo in grado di produrre in-house diverse componenti, dalle batterie ai motori.
Sul fronte delle batterie Tesla dipende ancora (almeno in parte) proprio da BYD. Dal 2020, l'azienda cinese produce le sue batterie al litio ferro fosfato (le Blade batteries) che utilizzano nelle proprie auto e che vendono ad altre case automobilistiche, come Toyota. Secondo i media tedeschi, Tesla utilizza e le Blade batteries di BYD per le sue auto Model Y prodotte nella gigafactory di Berlino.
Gli analisti considerano l'ascesa dell'industria automobilistica nazionale cinese come segnale precursore di un cambiamento nel mercato automobilistico globale, in quanto i produttori cinesi di auto elettriche iniziano a concentrarsi sui mercati di esportazione, tanto da attirare l'attenzione non solo degli Usa ma anche dell'Unione europea che indaga sui presunti sussidi per (potenzialmente) introdurre nuovi dazi.
Si tratta del frutto di una politica portata avanti da diverso tempo. Cruciale, in questo discorso, il ruolo delle risorse minerarie. Tra queste, un ruolo speciale ce l'ha il cobalto, fondamentale per lo sviluppo delle auto elettriche e a guida autonoma. La leadership nel mercato delle auto elettriche e in quello delle auto a guida autonoma significa semplicemente essere leader nel settore automotive del futuro. Non a caso la Cina domina letteralmente i processi di estrazione di alcune di queste risorse cruciali, come il cobalto in Repubblica Democratica del Congo, il litio in Bolivia e il nichel in Indonesia.