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Esteri
Biden verso il ritiro, la vice Harris in pole. Ma ha fatto più gaffe di lui

Usa, l'alternativa a Biden è la Harris: sui migranti la pensa quasi come Trump

Joe Biden sta valutando seriamente il ritiro della sua candidatura alle presidenziali Usa di novembre. Il numero uno della Casa Bianca ha ammesso le sue difficoltà e ora diversi democratici spingono apertamente per la sostituzione. Lo stesso presidente dopo il flop nel dibattito televisivo contro Trump ha ammesso "mi stavo addormentando sul palco", "non ero lucido", "ero stanco", "ho viaggiato troppo". Una serie di frasi che fanno pensare al suo passo indietro. Ora tra i dem è caccia al sostituto. Il sogno sarebbe Michelle Obama, l'unica in grado di battere Trump, ma la moglie dell'ex presidente non sembra intenzionata ad accettare l'offerta. L'alternativa al momento è la vice di Biden, Kamala Harris.

Leggi anche: Usa, New York Times: "Biden valuta il ritiro". Ma la Casa Bianca smentisce

Ma i sondaggi - riporta Il Corriere della Sera - la vedevano fino a poco tempo fa perfino più impopolare di Biden, ora le sue chance di vittoria sono solo leggermente migliorate rispetto a quelle del presidente. Troppi equivoci circondarono la Harris quando fu cooptata nel ticket al termine delle primarie del 2020. Quattro anni fa l’ala sinistra del partito era forte; due suoi candidati, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, all’inizio avevano fatto meglio di Biden. La nomina a vice di Biden della Harris venne celebrata con fuochi d’artificio: storica, rivoluzionaria. In realtà la sua biografia si prestava a tutt’altra narrazione. Kamala ha recitato la parte presentandosi come un’esponente di minoranze emarginate, discriminate e oppresse.

Il mito è crollato presto, non appena Biden le ha delegato uno dei dossier più esplosivi: la crisi migratoria, la pressione dei profughi al confine Sud. Il messaggio della Harris - prosegue Il Corriere - alla sua prima missione in Centroamerica fu "aiutiamoli a casa loro". Usò slogan duri, "restate perché non vi accoglieremo". Quando la Harris si è immolata per questa causa, la sinistra del suo partito l’ha vista come una traditrice. Cominciò così la sua discesa agli inferi, di colpo fecero notizia tutti i suoi difetti: l’impreparazione sui dossier, le risate sguaiate che punteggiano a sproposito i suoi discorsi, le liti e i licenziamenti nella sua squadra di collaboratori. Ora per lei la strada è in salita, ma i dem non hanno alternative.






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