Esteri

Christine Lagarde attacca l'Italia ma il suo passato non glielo permette

Giuseppe Vatinno

Christine Lagarde, l'anti-italiana

Christine Lagarde, Direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale, è una delle principali nemiche dell’Italia.

Lo è per una serie di motivi: è francese ed in più ha un atavico fastidio per chi non rientra nell’euro-asse, diciamo così, franco-teutonico dei cosiddetti Paesi (supposti) virtuosi.

In questi giorni ha nuovamente attaccato l’Italia affermando apoditticamente che il nostro Paese è “uno dei principali elementi di rischio della crescita globale”.

La Lagarde ha cercato di darci un’altra manganellata nascosta sotto il paravento della istituzione internazionale, provando a far danni sui mercati mondiali a nostre spese.

Naturalmente alla Lagarde non fa piacere che l’Italia venga a contrattare a Bruxelles e le piacerebbe tanto una nazione docile e servizievole, come è stato il nostro Paese durante le amministrazioni Monti e Renzi, ma il vento è cambiato dal 4 marzo e le cose non stanno più così.

Di Maio e Salvini hanno mostrato che l’Italia ha una dignità internazionale e che fa di tutto per difenderla.

Molto quindi si è parlato sui nostri giornaloni delle frasi da lei pronunciate, ma poco o niente si è detto sul suo passato ed il passato per una persona che è in un posto così importante è assolutamente fondamentale.

Chi è dunque Christine Lagarde?

Nata a Parigi, si laurea in Legge e comincia da subito a scalciare per farsi notare e da giovane vola negli Usa per fare la portaborse del deputato democratico William Cohen, in seguito Ministro della Difesa di Bill Clinton.

Non male per una ragazzina intraprendente e arrivista alle prime armi.

Nel 1981 viene cooptata nel celebre studio legale Baker & McKenzie e diviene la Presidente del Consiglio di Amministrazione (prima donna ad esserlo).

Il colpaccio per l’arrivista francese è quello di essere nominata nel 2005 Ministro del Commercio Estero nel governo di Dominique de Villepin e poi Ministro dell’Economia nel governo Fillon II.

Ma il vero salto lo fa nel 2011 quando il FMI la nomina Direttore Generale.

Questo il cursus honorum ufficiale, ma veniamo invece a quello che cerca di mantenere sempre nascosto, cioè alle magagne che ha combinato.

Alessio Trovato, di Sputnik Italia, se l’è studiata bene ed ha trovato che la signora Lagarde due anni fa è stata condannata dal Tribunale di Parigi per “negligenza” in un arbitrato tra l’imprenditore Bernard Tapie e il Credit Lyonnais, quando era Ministro di Sarkozy.

Ma il piatto forte è stato il ritrovamento nella sua abitazione, durante le indagini per la vicenda Tapie-Credit di una lettera compromettente, ma ancor più imbarazzante che la Lagarde aveva scritto per il Presidente Sarkozy dai toni ridicoli:

"Caro Nicolas, molto brevemente e rispettosamente: Sono al tuo fianco per servire te e i tuoi progetti per la Francia… ho fatto del mio meglio e posso aver fallito, qualche volta. Te ne chiedo perdono… non ho ambizioni politiche personali e non desidero diventare un'ambiziosa servile come molti di coloro che ti circondano: la loro lealtà è recente e talvolta poco durevole… usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e al tuo casting (!?)… se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace; senza sostegno, rischio di essere poco credibile… Con la mia immensa ammirazione, Christine L.".

Sembrerebbe, come fa notare Trovato, una lettera sado - maso per i termini utilizzati e per il totale asservimento della fustigatrice dei costumi italici a Sarkozy, che lo scorso anno, come noto, è stato pure arrestato per corruzione ed altri capi d’accusa. Sarkozy, tra parentesi, è quello che ci ha fatto bombardare Gheddafi per coprire, presumibilmente, imbarazzanti finanziamenti che il leader libico gli aveva fatto. Poi si è visto quello che è successo in Libia (ex colonia italiana): guerra civile, povertà e distruzione, tutto grazie alla Francia neocolonialista, come ha fatto notare il vicepremier Di Maio, provocando il risentimento delle “madamin” di sinistra, il Pd in testa.

Ma torniamo alla Signora.

Un fatto di cui non si parla mai è che la Lagarde ha soffiato il posto a Dominque Strauss-Kahn che era si era dimesso dalla prestigiosa carica al FMI perché caduto in una trappola di false accuse di violenza sessuale per cui è stato archiviato sia negli Usa che in Francia.

La Lagarde, pur avendo avuto una situazione simile per il caso Tapie Credit Lyonnais e per la ridicola lettera trovata in suo possesso, non ha mai pensato di dimettersi e di cedere il posto al legittimo predecessore scagionato.

Da una persona così l’Italia può accettare la morale sulla abolizione della legge Fornero e sul reddito di cittadinanza?

Non crediamo proprio.