Esteri
Il mondo post Covid visto dalla Cina, Taiwan, Sud-est e... Pillole asiatiche
La settimana della (geo)politica asiatica
"Il pensiero di Xi Jinping sullo stato di diritto è l'ultimo risultato dell'intreccio fra la teoria marxista e lo stato di diritto nella realtà cinese. (...) Da una prospettiva globale, il pensiero di Xi Jinping sullo stato di diritto fornisce una nuova saggezza all'obiettivo del mantenimento dello stato di diritto internazionale, ha influenza globale e segna il processo epocale della civiltà umana nello stato di diritto (...) Basandosi su tutta l'umanità e mantenendo alta la bandiera dell'apertura, della cooperazione, del vantaggio reciproco e del rapporto win-win, Xi Jinping propone il concetto di costruire una comunità dal destino condiviso, indicando la direzione per affrontare le sfide globali e andare verso un futuro più luminoso e respingendo l'unilateralismo, il bullismo e altre "leggi della giungla".
Chen Yixin, segretario generale della Commissione centrale per gli affari politici e giuridici. Una figura che sta guadagnando sempre più rilevanza all'interno del team Xi, come avevamo scritto qui lo scorso luglio).
"Di fronte alla pandemia, la soluzione fondamentale è quella di costruire una comunità dal destino condiviso. Dall'inizio di quest'anno, le forze ostili internazionali anti-cinesi hanno arbitrariamente attaccato e represso la Cina, fatto del loro meglio per incolpare la Cina, interferito violentemente negli affari interni della Cina, combattuto ferocemente contro imprese cinesi innocenti, deliberatamente attaccato il Partito Comunista Cinese e Il sistema politico cinese, costringendo altri paesi a "contenere" e "affrontare" la Cina. Per questo tipo di soppressione e contenimento con qualsiasi mezzo, non possiamo sottometterci all'umiliazione e al compromesso e, naturalmente, dobbiamo condurre una lotta colpo su colpo. (...) Quest'anno abbiamo vissuto un tipico esempio di "inversione di trama", con la trasformazione di una crisi in un'opportunità. La nuova pandemia di coronavirus è arrivata dal nulla, con la Cina che ha subito il peso delle nuvole scure. A quel tempo, molti paesi hanno evacuato i loro cittadini, ritirato le loro attività, interrotto i voli per la Cina e persino "messo in quarantena" il paese. Di fronte a questa epidemia senza precedenti, sotto il comando personale del Segretario generale Xi Jinping, siamo stati uniti nella nostra lotta e abbiamo ottenuto risultati strategici significativi in un periodo di tempo molto breve. L'epidemia non è diventata il "momento Chernobyl" della Cina, ma piuttosto un "momento luminoso" per il sistema socialista con caratteristiche cinesi. (...) Nel mondo di oggi sempre più globalizzato e informatizzato, la comunicazione tra persone e paesi è più importante e preminente che mai. (...) Questa responsabilità ricade sugli esperti e sugli studiosi... Esperti e studiosi dovrebbero condurre ricerche accademiche oltre che rivolgersi ai media per esprimere le loro opinioni, che è il requisito del tempo di oggi e della Cina. La ricerca è la base e il prerequisito per parlare, mentre parlare è un'applicazione e un'amplificazione dei risultati della ricerca e, attraverso lo scambio e l'ispirazione reciproci, la ricerca può essere promossa meglio. Pertanto, dovremmo uscire dalla nostra sala di studio e andare dai media per spiegare la cultura cinese, la storia cinese, lo spirito cinese, il contributo cinese. Il successo del socialismo con caratteristiche cinesi ci ha fornito materiale per ricco per raccontare la storia cinese".
Le Yucheng, viceministro degli Esteri per cui molti prevedono un futuro "luminoso".
"Guardando intorno al mondo di oggi, possiamo vedere che negli ultimi anni lo sviluppo economico e sociale di alcuni paesi sviluppati, come gli Stati Uniti, è caduto in una fase di recessione, mancanza di vitalità, svuotamento delle industrie, invecchiamento della popolazione e aumento del divario di reddito. Lo sviluppo economico è seriamente minacciato e la società è seriamente divisa, mentre i paesi dei mercati emergenti e i paesi in via di sviluppo sono aumentati nel loro insieme, mostrando un trend di sviluppo accelerato, e l'equilibrio del potere internazionale sta subendo il cambiamento più rivoluzionario nei tempi moderni. (...) La situazione del monopolio occidentale sugli affari internazionali è insostenibile e lo status internazionale e la voce dei paesi emergenti e dei paesi in via di sviluppo è sempre più importante. (...) L'adeguamento del sistema di governance globale fornisce le condizioni affinché la Cina possa svolgere un ruolo maggiore sulla scena internazionale, ma c'è anche il rischio che il mondo cada in collisione e confronto tra il vecchio e il nuovo sistema di governance".
He Yiting, vice presidente esecutivo della Central Party School.
La scorsa settimana abbiamo parlato della Cina post Covid, stavolta abbiamo lasciato parlare tre figure importanti del Partito Comunista Cinese, i cui discorsi qui riportati sono stati citati, insieme ad altri, da Bill Bishop negli scorsi giorni. Sono tre discorsi importanti per capire ancora di più la direzione che sta prendendo il Dragone. Chen Yixin ci dice che il ruolo di Xi è (e sarà) sempre più centrale all'interno del partito e dunque della Cina. Le Yucheng si rivolge ai diplomatici cinesi e lascia presagire un aggiustamento (o un aggiornamento) dell'approccio dei cosiddetti "wolf warrior" (a proposito dell'export del pensiero di Xi, qui un pezzo dell'Economist). He Yiting parla (come d'altronde fa anche Chen Yixin) del ruolo globale della Cina e, soprattutto, di un "vecchio" e di un "nuovo" sistema di governance. Dove il nuovo, chiaramente, è rappresentato dalla Cina e il vecchio dall'architettura del secondo dopoguerra poggiata sugli Stati Uniti.
A proposito di Cina e Stati Uniti, come ha già raccontato Giulia Pompili nella sua Katane, Wang Chen "si è invitato" alla Camera di commercio americana in Cina. La lettura è quella di una sfida aperta alle mosse dell'amministrazione americana uscente, visto che Wang è tra i politici cinesi sanzionati per la legge sulla sicurezza nazionale entrata in vigore a Hong Kong. Wang, fedelissimo di Xi, ha pronunciato comunque un discorso conciliante rivolto soprattutto all'amministrazione "entrante". Altri messaggi in tal senso sono arrivati dal ministro degli Esteri Wang Yi e dall'ambasciatore cinese a Washington Cui Tiankai.
A proposito di amministrazione "entrante", Joe Biden sta sfogliando la margherita per scegliere i nomi che occuperanno alcune caselle fondamentali per il rapporto con Pechino. Tra i tanti nomi, ne è spuntato uno di particolare peso: Pete Buttigieg, cioè il candidato alle primarie democratiche che sembrava in vantaggio prima del North Carolina e della rimonta dello stesso Biden. Nominarlo ambasciatore a Pechino sarebbe una mossa rilevante su due livelli. Il primo interno, con Buttigieg che potrebbe aggiornare il curriculum con un passaggio fondamentale in vista di una futura candidatura alla Casa Bianca. Il secondo esterno, con la Cina che si vedrebbe in casa un politico di peso che potrebbe avere i gradi necessari per mantenere un dialogo di alto livello in itinere. I netizen cinesi hanno reagito in modo misto. E comunque la sua nomina appare tutt'altro che certa. L'altro nome è quello di Katherine Tai, americana di origini taiwanesi che potrebbe finire al Commercio. Caixin la descrive come un "falco". Secondo il South China Morning Post, Tai non sarebbe "morbida" con la Cina. Ma è quello che ci si potrebbe aspettare probabilmente anche da qualsiasi altro nome. Per quanto riguarda lo "zar dell'Asia" si fa il nome di Jeffrey Prescott, veterano dell'amministrazione Obama.
Capitolo Hong Kong. Gli Usa hanno lanciato un nuovo round di sanzioni, dal quale è però rimasto fuori Li Zhanshu, guida del Congresso nazionale del popolo. Segno che la mossa è più di forma che di sostanza.
Intanto nell'agenda di Washington ritorna improvvisamente, racconta Alessandra Colarizi, anche il Tibet, dove continua l'ammodernamento militare che coinvolge le truppe al confine con l'India.
Nel frattempo, il Partito Comunista ha realizzato nuove nomine e incentiva l'interventismo economico anche nel settore privato. Come sappiamo, particolare attenzione è dedicata al fintech, (come dimostrato dal recente caso Ant), descritto ora come un potenziale "rischio sistemico".
A proposito di politiche economiche e di "doppia circolazione", si segnala il prosciugamento dei prestiti in ottica Belt and Road, progetto che al Financial Times appare ridimensionato anche (ma non solo) a causa della pandemia. Anche se, intanto, si pensano a nuove zone di libero scambio in Africa. Di certo non è ridimensionato il business delle armi, visto che, come racconta Chiara Cruciati sul Manifesto, quattro società cinesi (Avic, Cetc, Norinco e Csgc) sono entrate nella top ten degli esportatori in materia.
TAIWAN
Secondo alcune voci, Mike Pompeo potrebbe visitare Taiwan prima del 20 gennaio, data dell'insediamento di Biden alla Casa Bianca. Non esattamente un regalo, né per Biden né per la stessa Taipei, che nel frattempo sta cercando di costruire un rapporto fruttuoso con il team Biden, come dimostra questo video di Tsai Ing-wen, estratto di un suo intervento in collegamento con l'Hudson Institution di Washington.
Continua la vendita di armi e sistemi di comunicazione difensivi da parte di Washington, mentre il ministro degli Esteri taiwanesi chiama a una "nuova alleanza" per difendere Taipei da Pechino.
Reuters indaga la nuova postura militare dell'Esercito popolare di liberazione nei confronti di Taiwan e la sua cosiddetta "zona grigia", mentre Forbes si spinge a immaginare la reazione militare di Taipei nel caso di un'invasione.
ASIA ORIENTALE
Giappone. Continuano gli investimenti militari con due navi dotate di sistemi Aegis (made in Usa), dopo il rifiuto dell'Aegis Ashore degli scorsi mesi. Dagli Usa intanto si importa anche il complottismo di QAnon, racconta Sabrina Moles.
Coree. Vienna, mantenendo fede alla tradizione, sarebbe la nuova "porta di accesso" delle spie nordcoreane in Europa. Dopo anni di imprevedibilità e rapporti discontinui con gli Usa, parte della base militare di Yongsan torna alla Corea del sud.
SUD EST ASIATICO
Lo abbiamo già detto tante volte. L'area ASEAN ha una rilevanza economica e geopolitica sempre più importante. Lo dimostra anche lo spostamento del World Economic Forum da Davos, in Svizzera, a Singapore. L'importante evento si terrà a maggio proprio nella città stato, anche a dimostrazione della maggiore efficienza asiatica nella gestione sanitaria della pandemia.
Singapore si candida a diventare l'hub di distribuzione del vaccino anti Covid nel Sud-est asiatico e ha tra l'altro firmato nuovi accordi commerciali con la Cina, che dichiara di essere pronta a cooperare con l'Asean sulla questione del Mar Cinese Meridionale.
Due politici dell'area investono politicamente sui propri "rampolli". In Indonesia Gibran Rakabuming Raka, figlio del presidente indonesiano Joko Widodo, è diventato sindaco dell'importante città di Surakarta. Nelle Filippine, Rodrigo Duterte punta sulla figlia per le elezioni del 2022.
Secondo la Cnn, un boss della droga cinese potrebbe essere dietro degli investimenti in un porto in Laos.
INDO PACIFICO
Continua la querelle sui confini sinoindiani, con il coinvolgimento sempre più diretto del Bhutan. Qui un'ampia analisi per capire il triangolo. Mentre Pechino e Nuova Delhi si guardano sempre più in cagnesco anche sul tema delle dighe.
Cina e Nepal si sono accordate sull'altezza dell'Everest. Una decisione non solo scientifica ma anche politica.
Truppe cinesi partecipano a un'esercitazione militare in Pakistan.
Prosegue la tensione tra Cina e Australia, che ha dalla sua quantomeno il capitolo dei minerali ferrosi.
SupChina si chiede se la Nuova Zelanda possa assumere un approccio più ostile nei confronti della Cina.
ALTRE COSE
Xi Jinping ed Emmanuel Macron si sono parlati nuovamente al telefono. Fattore che ha portato il Global Times a congratularsi con la linea "autonoma" della Francia nei confronti della Cina.
Huawei prova ad adattarsi alle regole svedesi per evitare il ban sul 5G, mentre il calciatore francese Antoine Griezmann lascia il colosso di Shenzhen dopo il caso del riconoscimento facciale per gli uiguri.
Aumenta la presenza della Cina nell'area dei Balcani.
App e sistemi di pagamento cinese si diffondono in Medio Oriente, in questo caso in Iraq.
In Nigeria ha cominciato a operare una nuova linea ferroviaria finanziata dalla Cina.
Il Perù ha sospeso la sperimentazione del vaccino cinese Sinopharm dopo "l'identificazione di un grave evento avverso in uno dei soggetti di ricerca".