Esteri

Commissione Ue, Berlino spinge per l'Ursula bis. "Trombato" Mario Draghi?

L'ex premier ha detto di no alla candidatura per la guida della Nato e punta all'Ue. Ma Scholz ha deciso di sostenere von der Leyen nonostante sia della Cdu

Il rischio beffa per Draghi col bis di von der Leyen

Finora la stessa von der Leyen ha rifiutato di chiarire se correrà per un secondo mandato. Ma per i bene informati di quanto accade nei corridoi dell'Ue si tratta di un finto mistero. Alla fine Ursula sarà in gara. E i rapporti tra lei e Scholz sono in fase di approfondimento. Il cancelliere ha invitato von der Leyen a una recente riunione di gabinetto a nord di Berlino. 

La riunione, tenutasi all'inizio di marzo, ha visto il presidente della Commissione unire le forze con i ministri del governo tedesco per cercare di risolvere la disputa tra Bruxelles e Berlino sulla proposta dell'UE di eliminare gradualmente i motori tradizionali delle automobili.  Il team di Scholz ha anche un buon rapporto con Ursula. Sia il potente braccio destro del cancelliere, Wolfgang Schmidt, sia il suo principale consigliere per la politica finanziaria e dell'Ue, Jörg Kukies, lavorano costanemente con il capo dello staff di von der Leyen, Björn Seibert, e con il suo team.

Insomma, se davvero Ursula si guadagnerà un secondo mandato alla guida della Commissione Ue, si inizierebbe la conta dei grandi esclusi. Che non potrebbe che cominciare proprio che da Mario Draghi. Secondo Repubblica "l’Italia puntava a presentare Mario Draghi come segretario generale, sicura che avrebbe vinto senza problemi. L’ex premier però non ha voluto, e quindi è emersa" la candidatura del capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone.

Ma SuperMario rischia di vedersi scippata la poltrona a cui tiene di più, quella della Commissione Ue.