Esteri

Coronavirus, un virus razzista che colpisce in USA molti più neri e latini

di Daniele Rosa

Le forti diseguaglianze sociali alla base di questi risultati

In America il Coronavirus sembra essere un virus razzista. Infatti gli afroamericani vengono infettati dal Coronavirus ad una velocità tre volte superiore a quella dei bianchi. Inoltre hanno il doppio delle probabilità di morire di COVID-19. Sono i sorprendenti risultati di un nuovo report della National Urban League in accordo con la Johns Hopkins University.

Un punto chiave del rapporto di giovedì è l'impatto della pandemia negli Stati Uniti e soprattutto il modo e in cui la malattia si è sviluppata e ha toccato in maniera più dura target differenti della società come quelli dei latini, dei neri e degli indigeni.

’State of Black America Unmasked’ ha presentato un quadro desolante di come il Covid-19 abbia toccato la gente di colore’ ha detto il Ceo della Lega, Marc Morial.

La pandemia ha messo a nudo le debolezze della realtà sociale e di quella economica americana dove sono evidenti grandi disparità. I più colpiti fin dall’inizio della  pandemia, oltre ai senior ultrassettantenni, sono stati e sono tuttora afroamericani e ispanici. Il motivo è molto semplice, sono le categorie più deboli e meno tutelate. Nella super liberale America la salute è a pagamento. Se hai un’assicurazione importante sei salvo altrimenti devi evitare accuratamente di avvicinarti a qualsiasi tipo d’ospedale o ‘urgente care'. E gli afro e gli ispanici sono spesso categorie che hanno difficoltà a curarsi e sono soggetti a malattie come diabete, affezioni cardiovascolari o obesità che li espongono alla virulenza del Coronavirus. Probabilmente una maggiore facilità di cure avrebbe permesso a tante di queste persone di essere più forti e più sani e quindi di affrontare meglio il virus.

Le disparità razziali continuano così, pesantemente, ad influenzare il modo in cui la malattia si è diffusa e si sta diffondendo in America sin dai primi giorni della pandemia. I numeri dei casi, infettati e morti, confermano una tendenza che continua fin dall’inizio. 

Lo continuano a confermare ancora molti report usciti dalle principali agenzie giornalistiche come NPR o giornali come il ‘The New York Times’.

"Sappiamo che queste disparità etniche razziali nella diffusione del COVID-19 sono il risultato di realtà pre-pandemiche.

È un'eredità di discriminazione strutturale dove alcune fette della società, quelle della società dei neri e dei latini in particolare, hanno accesso limitato alla salute e alla ricchezza’ ha confermato la Dr. Marcella Nunez-Smith, direttore del 'Equity Research and Innovation Center at Yale School of Medicine’.

Un problema evidente al nuovo avversario di Trump, Joe Biden, e molto meno al Presidente in carica che ha cancellato l’Obama Care , il piano di aiuti per tutti voluto da Barack Obama.