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Coronavirus, 40 milioni di disoccupati ma gli Stati Uniti sembrano ripartire

La pandemia negli Stati Uniti ha mostrato segni di rallentamento molto chiari.Ci si avvicina ai 2 milioni di contagi e alle 110000 vittime ma in tutti gli Stati si notano evidenti miglioramenti.

Quello che al momento non sembra muoversi nello stesso modo è il tasso di disoccupazione. I dati del Dipartimento del Lavoro confermano che a maggio il tasso di non impiegati è salito al 20%, il più alto livello da oltre 80 anni. Qualcosa di molto vicino al 25% della Grande Depressione del ’30.In aprile era al 14,7%.

Questo significa che quasi 40 milioni di persone, ufficiali, sono senza lavoro. E a questo è necessario aggiungere un numero di lavoratori disoccupati che non risultano in quanto ‘non ufficiali’.

Certo che la flessibilità del mercato del lavoro americano così come permette all’imprenditore scelte impensabili in Europa altrettanto garantisce snellezza e velocità nell’assunzione.

Molti Stati sono già entrati nella seconda fase delle riaperture e questo significa che molte attività sono riprese , dai saloni di bellezza, ai parrucchieri, ai ristoranti che possono servire i clienti non solo con il take away, ai magazzini di abbigliamento. Tutto questo significa molto spesso riprendere i lavoratori tagliati. 

 

Il Michigan è il secondo Stato con il più alto tasso di disoccupazione in aprile, quasi il 23%. Il primo in assoluto è il Nevada con una percentuale di disoccupati del 28%.

Gli ultimissimi dati sembrano far pensare che il fondo si sia toccato e che si ricominci, anche se molto lentamente, a ripartire con le assunzioni.

Bar e ristoranti sono le attività che più hanno sofferto della pandemia, sicuramente insieme al settore alberghiero e a quello turistico, voli e crociere.  Un quarto dei posti di lavoro persi provengono proprio dalle due attività. Le preoccupazioni e i dubbi dei gestori di attività di ristoro sono gli stessi che in altre parti del mondo: la mancanza di turisti e i problemi legati al distanziamento. 

Molti osservatori ritengono che queste attività, così come quelle che hanno reso famosa Las Vegas, potranno riprendersi pienamente soltanto quando si avrà il vaccino.

Altri settori invece, come il manifatturiero o il settore della salute potrebbero recuperare più rapidamente.

Quasi un milione e mezzo di persone hanno perso il lavoro nel comparto della salute in genere, tra studi dentistici, cliniche private, studi medici. In molti casi però la pandemia ha abituato le persone, medici e pazienti, ad un approccio innovativo della professione. La telemedicina è diventata molto più comune e difficilmente verrà lasciata con il ritorno alla normalità. In ogni caso l’America sembra ripartire.

 

 

 

 

 

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