Esteri
Costa d'Avorio, l'opposizione: "Elezioni illegali, Ouattara lasci"
I partiti di opposizione chiedono la transizione civile verso il nuovo voto
Sebbene ancora i risultati parziali delle elezioni in Costa d'Avorio di sabato non siano stati annunciati alcuni partiti dell'opposizione hanno dichiarato di non riconoscere il voto e di ritenere concluso il mandato di Ouattara. A riferirlo è il sito di informazione Abidjan.net.
Affi N'Guessan, dirigente del Front populaire ivoirien (Fpi), leggendo la nota dalla residenza di Henri Konan Bedie, presidente del Parti democratique de Cote d'Ivoire (Pdci) ha dichiarato, riporta Dire, che anche che le opposizioni chiedono "l'apertura di una transizione civile al fine di creare le condizioni per un'elezione presidenziale equa e trasparente".
La comunità internazionale è stata poi esortata a intervenire contro la "dittatura di Ouattara". Sabato un'ex first lady, Simone Gbagbo, moglie del predecessore di Ouattara, aveva detto che era necessario "dotarsi di mezzi per istituire un governo di transizione". Una proposta approvata dall'ex primo ministro Guillaume Soro e dal suo movimento, ma non menzionato nell'appello di ieri, 1 novembre.
Dopo il boicottaggio del voto, secondo l'opposizione l'affluenza è stata del 10%. Gli oppositori di Ouattara hanno annunciato una mobilitazione per bloccare il terzo mandato presidenziale. Le opposizioni inoltre hanno denunciato almeno 30 vittime in scontri che da sabato si sono verificati nel Paese. Adama Bictogo, direttore esecutivo del partito di governo, Le Rassemblement des houphouetistes pour la democratie et la paix (Rhdp), ha accusato Bedie, Soro e Affi N'Guessan di essere responsabili delle violenze di piazza e di agire al di fuori delle regole costituzionali.