Esteri
Draghi: Algeria paese chiave per l'energia italiana
Il discorso del premier Mario Draghi in Algeria
Oggi rafforziamo il percorso portato avanti negli ultimi mesi. Mi riferisco alla visita del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ad Algeri dello scorso novembre; al Dialogo Strategico del marzo scorso, dedicato alla cooperazione economica; agli importanti accordi commerciali firmati tra ENI e Sonatrach in occasione della mia visita ad Algeri di aprile; e alla visita di Stato del Presidente Tebboune in Italia a maggio, quando abbiamo sottoscritto molte intese tra cui anche un Memorandum per le microimprese.
Quest’anno ricorre il sessantesimo Anniversario dell’indipendenza nazionale algerina, ai cui festeggiamenti l’Italia ha partecipato a inizio luglio. Voglio ricordare come nel 2021 il Presidente Tebboune abbia conferito alla memoria di Enrico Mattei la medaglia di Amico della Rivoluzione algerina. Questo esempio illumina la storica amicizia tra i nostri Paesi, che si basa sullo stretto legame tra i nostri popoli, sull’interconnessione delle nostre economie. L’Italia è presente in Algeria con importanti investimenti nel settore energetico, in quello infrastrutturale, nei trasporti, nell’agro-industria. La nostra partecipazione alla vita economica e sociale dell’Algeria non si è mai interrotta, nemmeno nei momenti più difficili della storia recente.
Abbiamo sempre trovato nuove occasioni e ragioni per lavorare insieme. Vogliamo continuare a farlo, a partire dai settori su cui si concentrerà il Business Forum di oggi. Le riforme intraprese dal governo algerino forniscono un importante impulso per l’attrazione degli investimenti esteri. Sono fiducioso che la soluzione delle controversie commerciali esistenti contribuirà a fare crescere ulteriormente la fiducia degli imprenditori.
L’Algeria è da tempo un Paese chiave per le nostre forniture energetiche. Il Memorandum d’Intesa sulla cooperazione energetica testimonia la nostra determinazione a fare ancora di più anche in questo ambito. Grazie alle nostre aziende, abbiamo a disposizione un patrimonio di conoscenze e tecnologie da condividere per affrontare sfide comuni, a partire dalla transizione energetica. La transizione energetica è essenziale per frenare il cambiamento climatico, per creare occupazione, per difendere la nostra sicurezza. L’energia rinnovabile è già il nostro presente ma è soprattutto il nostro futuro: un futuro verso cui dobbiamo procedere con celerità, con determinazione.
Insieme ai loro partner algerini, le imprese italiane hanno offerto un contributo determinante allo sviluppo infrastrutturale di questo Paese. Indiamo continuare a farlo, per le infrastrutture fisiche e digitali. Il Memorandum d’Intesa in materia di lavori pubblici facilita ulteriormente la cooperazione per lo sviluppo di strade, autostrade, ponti e grandi opere, comprese le infrastrutture marittime. Al tempo stesso, vogliamo favorire nuove iniziative in altri campi, a partire da quello farmaceutico e bio-medicale e dell’agroindustria.
Sono settori dove le aziende italiane hanno molto da offrire in termini di capacità di produzione, di formazione, di innovazione e ricerca. Dobbiamo lavorare insieme per rafforzare l’agricoltura e contribuire alla sicurezza alimentare nella regione, oggi minacciata dall’aumento dei prezzi dovuto all’invasione russa dell’Ucraina. L’Italia si è spesa molto per trovare una soluzione diplomatica al blocco delle forniture dal Mar Nero che alimenta questa spirale nei prezzi. Sono incoraggiato dai segnali arrivati la scorsa settimana dai negoziati in Turchia, che spero possano ulteriormente rafforzarsi.
Il settore pubblico e il settore privato devono lavorare insieme per centrare gli obiettivi di crescita che ci siamo dati, per favorire uno sviluppo sostenibile. Gli accordi di oggi servono a creare nuove opportunità di collaborazione per i prossimi anni – per il bene dei nostri Paesi, dei nostri cittadini, delle nostre imprese.