Esteri

Emergenza Venezuela: l’Italia deve aiutare

Il Venezuela e il ruolo dell'Italia

Di Dom Serafini
 
Si chiama “Ayuda Humanitaria para Venezuela” (Aiuti umanitari per il Venezuela) ed é parte di un’organizzazione fondata nel 2015 dal chirurgo Edoardo Leombruni di Sulmona (Aq), assieme ad un gruppo di abruzzesi-venezuelani, tra cui Limaira Orologio, farmacista a Giulianova, Te, (“mi chiamo proprio Orologio”, assicura la dottoressa) con parenti ancora a Caracas.
Raggiunto mentre era in Portogallo, il dott. Leombruni spiega ad "Affari Italiani” che l’organizzazione a cui fa capo il progetto umanitario é l’Associazione Latinoamericana in Italia (Ali), parte di quella associazione-madre con sede in Florida (Usa).
Leombruni  fa il chirurgo a Sulmona, ma é nato a Caracas ed ha studiato in Italia dal 1983.
In Italia l’Ali ha 150 soci, tra cui 60 in Abruzzo, tutti volontari. L’Abruzzo rappresenta la seconda regione, dopo la Campania, per il numero di residenti in Venezuela.
Ali é associata ad altri due gruppi senza scopi di lucro: l’Alma Criolla di Teramo ed il Circolo Culturale Chaikhana di Roseto degli Abruzzi (Te).
Nell’impossibilitá d’incontrare il chirurgo, la farmacista ci organizza a Giulianova un’intervista con Gabriella Moscardelli, presidente dell’Alma (anima) Criolla (nome dato ai venezuelani di origini europee), associazione nata nel 2012. Alla riunione poi si aggiunge Carina Guevara Di Valeri e la dott. Orologio, tutte venezuelane residenti in Abruzzo da molti anni.
Le venezuelane sono molto diffidenti della stampa ma prima di rispondere alle domande sfogano la loro frustrazione: “Il Venezuela ha dato tanto all’Italia. I nostri nonni, che facevano la fame qui, hanno avuto successo in Venezuela e trasferito poi la loro fortuna in Italia”, afferma Moscardelli, “ora é il Venezuela che ha bisogno dell’Italia”.
Poi continua: “la nostra é un’associazione apolitica. Ci preoccupiamo solamente di raccogliere medicinali che spediamo settimanalmente in Venezuela. In 30 mesi abbiamo spedito 5.000 tonnellate di medicinali”.
Chiediamo se sanno che negli Usa il pescarese Stefano Pessina é a capo della Wallgreens, la piú grande catena di farmacie nel mondo, e che un’altra pescarese, Diana D’Agostina, é moglie di Henry Ramos Allup, presidente del (ora ex) Parlamento venezuelano. Rispondono negativamente e si chiedono perché il Venezuela sia stato abbandonato da tutti: l’Italia, gli Usa,l’Onu...
Raggiunto al telefono, il dott. Leombruni spiega che gli aiuti vengono distribuiti tramite la Caritas e 70 organizzazioni, via il porto di Miami (Florida). Inoltre, aggiunge il chirurgo “in Venezuela opera Abruzzo Solidale che aiuta gli abruzzesi in difficoltá con un contributo da parte del CRAM [la Regione]”.
Moscardelli ci tiene ad assicurarci che “gli aiuti arrivano a destinazione”. Alla domanda di quanti venezuelani ci siano in Abruzzo, risponde che durante gli eventi da loro organizzati solamente dal teramano partecipano circa 250 abruzzesi-venezuelani e loro parenti.