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Europee: il Ps sotto il 5%. Così non potrebbero essere eletti il 26 maggio

Europee: il Partito socialista sotto il 5%. Così non potrebbero essere eletti il 26 maggio nel Parlamento

Nell'aprile del 2017, il candidato socialista Benoît Hamon ha ottenuto il punteggio più basso nella storia recente del partito alle elezioni presidenziali, con il 6,36% dei voti nel primo turno. Nel marzo 2019, il Partito Socialista scelse di collocarsi dietro alla lista Place Publique per gli europei, rinunciando così al proprio candidato come solo nel 1979 era successo. Alle prossime Europee, il partito del pugno e la rosa potrebbe non inviare alcun rappresentante eletto al Parlamento europeo

Secondo gli ultimissimi sondaggi infatti, la lista del Ps-Place Publique guidata da Raphael Glucksmann è scesa al 4,5%, al di sotto della soglia di sbarramento del 5%, che rappresenta il minimo per l'elezione dei deputati al Parlamento europeo a Strasburgo

Parallelamente a questa caduta del Partito Socialista, un'altra lista registra una ritirata ben definita dalla testa del gruppo. Si tratta di La République en marche, guidata da Nathalie Loiseau. L'ex ministro degli Affari europei, la cui campagna elettorale è estremamente lenta, perde due punti e ora ha un massimo del 21,5%. Il divario con la lista del National Rally è quindi più stretto che mai, dal momento che Jordan Bardella guadagna nel frattempo lo 0,5%, e ora si attesta al 21% delle intenzioni di voto. Infine, il podio è chiuso dai repubblicani di François-Xavier Bellamy, che perdono lo 0,5% e ristagnano al 14%. Dietro, l'elenco di France Insoumise e Manon Aubry guadagna lo 0,5% e si avvicina alla barra simbolica del 10%. Una progressione che sembra essere a discapito dell'elenco di Europa Ecologia-Les Verts di Yannick Jadot, che perde un punto e si ritira all'8%. Sul versante "gilet giallo", la lista di Francis Lalanne è accreditata con il 2% delle intenzioni di voto. Nicolas Dupont-Aignan cade al 3%.