Esteri

Guerra in Ucraina, Putin non si ferma: nel mirino Finlandia, Svezia e Moldova

di Lorenzo Lamperti

Nessun compromesso. Mosca vuole tutto il paese e mette nel mirino i paesi scandinavi che pensano di entrare nella Nato. Un circolo vizioso pericolosissimo

Guerra in Ucraina, oltre i negoziati: Putin vuole conquistare tutto

"Il peggio deve ancora venire". Dopo l'ultima telefonata tra Emmanuel Macron questo è quanto si sente di dire il presidente francese. "Una soluzione si troverà". Lo si era sempre pensato anche nelle scorse settimane, quando si pensava che la minaccia di invasione russa e gli allarmi dell'intelligence americana fossero esagerati. Lo si continua in qualche modo a sperare ora che lo dice il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, mentre si stanno svolgendo i colloqui negoziali tra i rappresentanti di Mosca e quelli di Kiev in Bielorussia. Che ci sia ancora un piccolo spazio di trattativa è ritenuto difficile, ma anche se così fosse il problema è quello che può accadere dopo.

Se falliscono i negoziati che cosa rischia di succedere? Quanto si muove intorno a Finlandia, Svezia e Moldova è a dir poco inquietante. Ma anche qualora si arrivasse a un accordo, come può vivere un'Ucraina distrutta dalle bombe russe con un ipotetico governo filo Mosca? Comunque vada, l'impressione è che come ha detto Macron, l'Europa sia di fronte a una svolta (negativa) epocale che cambierà il continente non solo nei prossimi mesi ma almeno nel medio periodo.

La "soluzione" da trovare, secondo Mosca, è tra l'altro sempre più chiaramente conquistare tutta l'Ucraina. Lo ha detto lo stesso Putin nella telefonata con Macron: "Andiamo avanti sempre compromessi finché la smilitarizzazione del paese verrà completata". Putin ha anche minacciato di aggiungere ''ulteriori richieste'' a quelle già sottoposte alla delegazione ucraina. Un annuncio che di fatto rende molto complicato qualsiasi accordo durante i negoziati in corso.

Guerra in Ucraina, Putin non si fermerà finché non avrà reso inoffensiva l'Ucraina. Ma questo obiettivo non sarà raggiunto nemmeno dopo aver deposto il governo Zelensky

Così si capisce che quanto risparmiato finora non verrà più risparmiato nei prossimi. Vale a dire Kiev. Non a caso Putin ha chiesto a Macron di forzare l'evacuazione di tutti i cittadini stranieri presenti in Ucraina. L'obiettivo, se non arriveranno le garanzie desiderate (cioè una totale resa da parte del governo attuale con l'instaurazione di un governo fantoccio), è radere al suolo la resistenza ucraina e conquistare l'intero paese. 

Secondo fonti dell'intelligence Usa, la flotta russa si sta preparando allo sbarco a Odessa. In Crimea ci sarebbero già diverse navi in attesa dell'arrivo delle truppe di terra per lanciare l'attacco dal mare. E la catastrofe sembra umanitaria sembra imminente a Kiev, Mariupol e altre città dell'Ucraina. Appre chiaro che Putin non si fermerà fino a quando non avrà deposto l'attuale governo, "smilitarizzato" l'Ucraina e imposto un suo protettorato.

Ma si tratta di un obiettivo che per essere raggiunto implica due cose. La prima: una guerra totale che mieterà tanto sangue civile. La seconda: la militarizzazione perenne dell'Ucraina, visto che dopo quanto accaduto qualsiasi risultato che non fosse un qualche margine lasciato al governo Zelensky sarà vissuto come un'occupazione. Con le conseguenze che ci si possono immaginare. Un lungo conflitto alle porte dell'Unione europea.

Anzi, un conflitto che rischia di tracimare all'interno dell'Unione europea. Sì, perché l'intenzione di Mosca pare chiara: sbarazzarsi della visione di Europa "imposta dagli Stati Uniti". Il Cremlino si immagina un continente senza Nato e senza armi americane puntate verso Mosca, quantomeno nella sua parte orientale. Il problema è che quanto sta facendo Putin in Ucraina rischia di produrre l'effetto opposto: militarizzare ulteriormente il fianco est della Nato. 

(Continua nella pagina seguente...)