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Esteri
Guerra, sale la tensione in Medio Oriente: Israele bombarda in Siria. Netanyahu: "L'esercito si prepari a intervenire in Libano”

Benjamin Netanyahu

Guerra Israele, attacchi in Siria: morti e feriti 

Sale la tensione in Medio Oriente.  Almeno 4 civili sono morti, e altri 15 sono rimasti feriti, in una serie di attacchi sferrati da Israele in Siria. Nel mirino ci sarebbero stati obiettivi a Damasco, Tartus e Homs, oltre al centro di ricerca situato nella provincia di Hama. L'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che uno dei raid aveva preso di mira un deposito di missili in una base militare a circa 5 chilometri dall'aeroporto militare di Shayrat. 

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Guerra in Medio Oriente, sale la tensione Israele-Siria 

È salito a 14 morti e 43 feriti il bilancio degli attacchi israeliani nella provincia di Hama, nella Siria centrale: lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale Sana. “Il numero dei martiri a seguito dell'aggressione israeliana su diversi siti nelle vicinanze di Mesyaf è salito a 14 e il numero dei feriti a 43”, ha dichiarato il direttore dell'ospedale della regione citato dalla Sana. Una Ong aveva precedentemente riferito di sette morti.

Gantz negli Usa: “L'attenzione militare di Israele si concentri sul Libano”

L'ex membro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha detto che Israele dovrebbe spostare la sua attenzione su Hezbollah e il confine libanese, avvertendo che il Paese “è già in ritardo su questo”. “Abbiamo abbastanza forze per occuparci di Gaza e dovremmo concentrarci su ciò che sta accadendo a nord”, ha affermato Gantz, parlando a Washington in un forum sul Medio Oriente dove ha anche dichiarato che l'Iran e i suoi delegati erano “il vero problema”. 

“È arrivato il momento del nord e in realtà penso che siamo in ritardo su questo”, ha aggiunto l'ex capo dell'esercito e politico centrista. Gantz ha detto che Israele ha commesso un errore nell'evacuare gran parte del nord del Paese, mentre le ostilità con Hezbollah divampavano dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre che ha innescato la guerra di Gaza.

“A Gaza, abbiamo superato un punto decisivo della campagna”, ha detto. “Possiamo fare tutto ciò che vogliamo a Gaza. Dovremmo cercare di raggiungere un accordo per liberare i nostri ostaggi, ma se non ci riusciremo nel prossimo futuro, tra qualche giorno o qualche settimana, o qualunque cosa sia, dovremmo andare a nord”, ha aggiunto. “Siamo in grado di colpire lo stato del Libano se necessario”, ha detto. Gantz ha lasciato il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu a giugno per la mancanza di un piano postbellico per Gaza.

I bombardamenti israeliani che hanno preso di mira alcuni siti militari, tra cui un quartier generale di ricerca, hanno colpito domenica la Siria centrale, causando almeno sette morti. “Il numero delle vittime nell'aggressione israeliana su diversi siti vicino a Masjaf è salito a sette morti, di cui tre civili, tra cui un uomo e suo figlio che si trovavano in un veicolo e quattro soldati non identificati”, ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). Nel blitz sono rimaste ferite 15 persone e sono state distrutte delle installazioni militari nella zona. “Tredici violente esplosioni hanno avuto luogo nell'area, che ospita centri di ricerca scientifica”, aveva dichiarato l'organizzazione in un comunicato precedente.

Gruppi filo-iraniani ed esperti di sviluppo di armi” sono presenti nella zona, ha aggiunto la fonte. L'OSDH, con sede nel Regno Unito, dispone di una vasta rete di fonti nel Paese. L'agenzia di stampa ufficiale siriana, Sana, aveva riferito in precedenza di 19 feriti vicino alla citta' di Masjaf, secondo fonti mediche. “Intorno alle 23:20, il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dal Libano nord-occidentale contro una serie di siti militari nella regione centrale”, ha dichiarato Sana citando una fonte militare. Dall'inizio della guerra civile siriana nel 2011, Israele ha condotto attacchi in Siria, in particolare contro gruppi filo-iraniani. Le operazioni di Israele in Siria si sono intensificate dopo l'attacco del gruppo islamista palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre, che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza.

Israele, riunione del gabinetto di sicurezza. Attacchi in Siria 

Riunione a Tel Aviv ieri sera del gabinetto di sicurezza israeliano. L'incontro avviene sull'onda dello scetticismo circa la riuscita dei negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi e dopo l'attacco al valico di Allenby, costato la vita a tre israeliani e all'attentatore, un camionista giordano. Nel frattempo proseguono le manifestazioni in Israele contro il governo, accusato di non fare abbastanza per ottenere la liberazione degli ostaggi. Israele ha condotto un attacco aereo contro diversi luoghi in Siria, uccidendo almeno 5 persone e ferendone 19. Gli attacchi si sono concentrati nella zona di Masyaf, a ovest di Hama, area che si ritiene venga utilizzata come base dalle milizie filo-iraniane di Hezbollah. Secondo quanto riferito da Al-Arabya le forze israeliano hanno preso di mira “diverse località”, in un attacco in tre fasi contro la regione centrale della Siria dove sono state udite "esplosioni". Il bombardamento ha colpito anche un centro di ricerca. 

Sono almeno cinque le persone che sono state uccise, secondo i media ufficiali siriani. "Il numero delle vittime dell'attacco israeliano contro diversi siti vicino a Masyaf è salito a cinque morti e 19 feriti, alcuni dei quali gravi", ha dichiarato il direttore dell'ospedale governativo di Masyaf, Faycal Haidar, in una dichiarazione riportata dall'agenzia ufficiale siriana Sana. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha affermato che "le difese aeree del regime hanno cercato di fronteggiare un violento attacco israeliano, in tre fasi, contro i siti militari" dell'esercito siriano a Masyaf, "dove sono presenti gruppi filoiraniani ed esperti di sviluppo di armi". L'area attaccata, ha aggiunto la Ong, "ospita un centro di ricerca scientifica".

Almeno 116 persone sono state arrestate in Israele solo ieri per aver partecipato alle manifestazioni di protesta per la liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza, secondo l'organizzazione che dà supporto alla protesta, citata dal Jerusalem Post. Imponenti manifestazioni, cresciute in partecipazione e intensità dopo la morte di sei ostaggi, si sono susseguite per tutta la settimana.  Il capo della politica estera dell'Unione europea Josep Borrell compirà un viaggio di più giorni in Medio Oriente per fare pressione per un cessate-il-fuoco, con soste in Egitto e Libano, ma non in Israele. Borrell ha in programma di incontrare oggi il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi al Cairo e di visitare anche il valico di frontiera di Rafah verso la Striscia di Gaza. Un incontro con mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti è "in cima all'agenda", ha informato il suo ufficio. 

Guerra, il bilancio dei morti a Gaza 

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 40.972. Lo ha reso noto il Ministero della Sanità di Hamas. Almeno 33 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato in un comunicato, aggiungendo che dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza sono rimaste ferite 94.761 persone. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto ieri di avere chiesto all'esercito di prepararsi a intervenire in Libano. Così la dichiarazione del premier: “Il braccio più forte dell'Iran è Hezbollah in Libano. Ho incaricato l'Idf (l'esercito di Tel Aviv, ndr) e tutte le forze di sicurezza di prepararsi a cambiare questa situazione. Non possiamo continuare nella situazione attuale e siamo obbligati a riportare in sicurezza tutti i residenti del nord nelle loro case”. L'autorità aeroportuale israeliana ha reso noto che tutti i valichi di frontiera con la Giordania sono stati chiusi fino a nuovo avviso in seguito all'attentato di ieri mattina costato la vita a tre persone. Oltre alla chiusura del valico di Allenby, le forze di sicurezza hanno chiuso il valico di Rabin, vicino a Eilat, e il valico sul fiume Giordano, vicino a Beit Sheaan.






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