Esteri
La Libia ci spara contro e noi manteniamo un profilo basso
Ma il nostro Ministro degli Esteri che pensa di fare?
L’Egitto ci prende a pesci in faccia raccontandoci una costellazione di fake news relativamente all’omicidio del ricercatore Giulio Regeni, torturato e ucciso nelle carceri egiziane.
Sempre l’Egitto tiene in prigione, colpevolmente e in maniera preventiva da mesi, Patrick Zaki nostro concittadino onorario e studente dell’Università di Bologna.
La Libia, dal canto suo, ha imprigionato per oltre un anno nostri connazionali ,18 pescatori di Mazara del Vallo e adesso non solo spara contro un peschereccio italiano ma pure ferisce il comandante rischiando di ucciderlo.
E in tutta questa situazione dove sta il nostro formidabile Ministro degli Esteri Luigi Di Maio?
Forse troppo impegnato ad attaccare i vertici della Rai ( messi anche dal suo Movimento) per la censura a Fedez, il giovane astro nascente della politica, uomo di sinistra ma con il portafoglio gonfio a destra?
Ma come, ci continuano a raccontare che l’Italia è un paese che conta , fondatore dell’Unione Europea, un’unione che non starebbe in piedi senza di noi e poi ci facciamo prendere a scarpate da due paesi che non brillano certo per democrazia?
Ma signor Ministro lo sa che è gravissimo ( un atto quasi di guerra) che una motovedetta militare libica il 6 maggio, un paio di giorni fa in acque internazionali deliberatamente spari ad altezza d’uomo, mirando alla cabina della nostra imbarcazione, per uccidere?
Il Comandante del peschereccio Aliseo, Giuseppe Giacalone, è rimasto lievemente ferito, ma solo per un colpo di fortuna non è successo di peggio a lui e agli altri sette uomini dell’equipaggio.
E noi?
Che cosa stiamo aspettando?
Stiamo lavorando mantenendo un low profile o non stiamo facendo niente perchè non abbiamo gli attributi per fare niente?
Almeno, se il Governo italiano latita muoviamoci noi italiani e cancelliamo tutti i viaggi, soggiorni in Egitto per almeno un anno.
Lo dobbiamo a Regeni, a Zaki e ultimo, ma non ultimo, all’onore del nostro paese.
Per la Libia un atto di questo tipo non si puo’ certamente fare ma almeno alziamo la voce, facciamoci sentire, scortiamo i nostri pescherecci.
Qualsiasi cosa che faccia capire ai libici che esistiamo e che non siamo solo “chiacchiere e distintivo”