Le Monde contro l'Italia per una storia di spie
La Francia cerca sempre di fregarci, basta ricordare il caso della Libia.
La Francia, continua ad impicciarsi in maniera imbarazzante delle vicende italiane.
Da ultimo il quotidiano francese Le Monde riporta scandalizzato assai che il capo di un organismo di controllo sui servizi segreti siriani Ali Mamlouk -generale sotto sanzione internazionale- ha incontrato a gennaio Alberto Manenti direttore dell’Aise (che è il servizio segreto per l’estero) e cioè l’equivalente italiano.
La notizia -secondo Le Monde- è frutto di un appropriato spiffero di tre fonti, di cui un agente, di un Paese vicino alla Siria. In realtà non si tratta di nessuna novità essendo già stata pubblicata questa “notizia” dal quotidiano libanese Al-Akhbar a fine febbraio, ma non raccolta dai media occidentali.
Mamlouk è il capo della sicurezza nazionale siriana. Lo spifferatore non ha mancato di aggiungere il commento che il siriano è venuto (orrore: in un jet privato messo a disposizione dai servizi italiani) a parlare dei rapporti tra Siria ed Italia e non di questioni di sicurezza minori, come i migranti anche se questo sarebbe il motivo “ufficiale”.
Mamlouk è sotto sanzioni internazionali per il ruolo avuto nella rivolta siriana -ma non si specifica di chi contro chi- e continua impunemente a viaggiare all’estero (cioè fa il suo lavoro).
Quando i francesi fanno la lagna sull’Italia c’è qualche secondo fine ed infatti poi Le Monde sputa il rospo:
“I francesi vorrebbero avere un contatto con Damasco attraverso una terza parte amica dei siriani, ovvero l’Iran, e collaborare con i siriani per ottenere i nomi dei terroristi francesi detenuti in Siria. Cosa che l’Iran ha rifiutato”.
Ecco dunque il vero motivo dell’apprensione Oltralpe: che l’Italia cresca a livello internazionale e tuteli i propri interessi, magari a danno proprio della Francia.
Visto quello che ha combinato Sarkozy contro l’Italia per permettere la penetrazione francese in Libia (ex colonia dell’Italia) dopo aver perso la Tunisia, c’è da stare con gli occhi aperti, anche se ancora non c’è un governo.