Esteri
Meloni cambia l'ambasciatore in Cina. Si avvicina l'ora X sulla Via della Seta
Massimo Ambrosetti, esperto di cybersecurity e studioso del ruolo globale cinese, è stato scelto a sorpresa come nuovo rappresentate diplomatico a Pechino
Anche perché le imprese italiane operanti in Cina o quelle che sono interessate ad avere maggiore accesso su un mercato immenso e in ripresa non vedono di buon occhio un ritiro, che potrebbe aprire a ripercussioni o ritorsioni da parte di Pechino. Anche perché dalla campagna elettorale a oggi di cose ne sono cambiate tante, ma non il desiderio dell'Italia di aumentare le esportazioni verso l'immenso mercato cinese. Un tema rimasto faro della diplomazia italiana sulla Cina anche col governo Meloni, che sembrava inizialmente poter essere più incline a scatti ideologici o di principio su questioni come Tibet e Taiwan.
"La Cina è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità, supporta le aziende italiane nell'espansione della loro quota di mercato in Cina e spera che l'Italia fornisca alle aziende cinesi un ambiente commerciale equo, trasparente e non discriminatorio", ha detto di recente Wang Yi, il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, durante una visita in Italia nella quale ha incontrato l'omologo Antonio Tajani e Sergio Mattarella.
La distensione con la Cina e il possibile prossimo viaggio di Meloni a Pechino nasconondono qualche insidia sul fronte interno per la premier. Dopo i ripetuti incidenti sull'Ucraina per le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, per FdI è ancora più importante mandare segnali di affidabilità agli Usa sul fronte asiatico. Il neo ambasciatore Ambrosetti avrà un compito delicato ma molto importante.