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Nomine Ue, von der Leyen ha deciso: Fitto vicepresidente esecutivo. Non solo Coesione e Pnrr, anche Salute e Agricoltura

di Redazione Esteri

La squadra di governo di Ursula è fatta, salvo clamorosi colpi di scena dell'ultimo minuto (vedi dimissioni Breton)

Nomine Ue, la squadra di von der Leyen è pronta: c'è Fitto. Meloni ha vinto la sua battaglia

Ursula von der Leyen ha deciso: all'Italia andrà un ruolo di peso come promesso alla premier Giorgia Meloni, nonostante il suo voto contrario per la riconferma della presidente della Commissione Ue. Raffaele Fitto, salvo colpi di scena dell'ultimo minuto otterrà la vicepresidenza esecutiva, ma non finisce qui per l'attuale ministro degli Affari europei, per il fedelissimo di Meloni oltre a Coesione e Pnrr, potrebbero aggiungersi anche le pesanti deleghe di Salute e Agricoltura. Se le indiscrezioni fossero confermate per l'Italia si tratterebbe di un grande risultato. Nemmeno il caso Slovenia, ovvero la mancanza della nomina ufficiale della commissaria Marta Kos nonostante l’indicazione da parte del premier Golob, ha fermato von der Leyen. Fitto ieri - riporta Il Corriere della Sera - ha incontrato il presidente Mattarella per illustrargli le problematiche europee che dovrà affrontare, sapendo di avere anche il sostegno del Quirinale.

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Le altre vicepresidenze esecutive dovrebbero andare alla Francia (Séjourné con un maxi portafoglio Prosperità, competitività e mercato interno che prevede la supervisione su Commercio e sicurezza economica, Affari economici e monetari, Servizi finanziari, Ricerca e innovazione e la direzione generale Mercato interno), alla Spagna (Ribera alla guida dell’Antitrust Ue più il cluster dell’Energia, portafoglio che però dovrebbe andare alla Repubblica Ceca, Paese pro-nucleare), alla Lettonia (Dombrovskis responsabile dell’allargamento e della ricostruzione dell’Ucraina) e alla Slovacchia (Sefcovic titolare della semplificazione amministrativa e affari istituzionali). L’Alta rappresentante Kallas è l’unica vicepresidente stabilita nei Trattati.

Von der Leyen ha dunque superato la logica attuale delle vicepresidenze esecutive, legate alle famiglie politiche come nell’esecutivo, optando per un equilibrio geografico. Al commissario polacco Serafin viene attribuito il Budget. Al greco Tzitzikostas i Trasporti, alla finlandese Virkkunen il Digitale, alla svedese Roswall la Giustizia e alla belga Lahbib la Migrazione. Al falco olandese Hoekstra - prosegue Il Corriere - per giorni è stato attribuito il Trade mentre nelle ultime ore l’Economia (oggi di Gentiloni). Nella nuova Commissione von der Leyen non sembra avere più figure che possano tenerle testa (salvo Ribera) come hanno tentato di fare Timmermans, Vestager e appunto Breton, che ieri si è dimesso in polemica con Ursula dal ruolo di commissario.