Esteri
Chi sono gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Prime a uscire dai tunnel 5 soldatesse
Dopo un anno e tre mesi di guerra, i prigionieri sono 98, ma non si sa quanti siano ancora vivi
Ostaggi israeliani nelle mani di Hamas: ecco chi sono e le loro storie
La tregua tra Israele e Hamas partirà ufficialmente domenica e la prima fase dell'accordo prevede tra le altre cose anche la liberazione di 33 ostaggi nelle mani di Hamas. Circa un terzo del totale, se si considera che dai rapimenti avvenuti il 7 ottobre gli israeliani nelle mani dei terroristi sono 98, ma non si conosce il numero effettivo delle persone ancora in vita. L'accordo siglato - riporta Il Corriere della Sera - prevede che tra i primi a essere liberati ci siano le cinque soldatesse, quelle brutalizzate in un video diffuso da Hamas. "Cagne, vi calpesteremo", urlano in faccia a quelle ragazze terrorizzate, legate e sporche di sangue. Fra loro c’è anche Liri, l’ultima (in ordine di tempo) di cui Hamas ha diffuso un filmato-appello: "Io ho solo 19 anni, è da 15 mesi che sono rinchiusa qui, non vedo la luce, sento i bombardamenti, ho paura. Fate di tutto, fate tremare la terra, scuotetela, fate ogni cosa possibile per liberarmi".
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Nella lista dei prigionieri nei tunnel - prosegue Il Corriere - ci sono anche 10 stranieri (nepalesi e thailandesi) senza cittadinanza israeliana, e 7 cittadini con doppia cittadinanza israeliana e statunitense. In quella lista, ammesso che coincida con l’elenco di oggi, non c’è Matan, il figlio di Einav Zangauker, donna simbolo delle proteste per il rilascio degli ostaggi. Ci sono invece i nomi dei fratellini Bibas, Ariel e Kfir, della loro mamma Shiri e del loro papà Yarden, rapiti dal kibbutz Nir Oz. Ariel ha compiuto i suoi 5 anni nelle mani di Hamas, ad agosto. Kfir aveva 9 mesi quando fu rapito.