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Esteri
Patrioti, Vannacci contro Le Pen: "Non può mettere veti, resto vicepresidente"

Patrioti, Vannacci attacca Le Pen: tensioni nel gruppo Ue di estrema destra

I Patrioti, il gruppo di estrema destra appena nato in Europa, è già spaccato al suo interno. La nomina a vicepresidente del generale della Lega Roberto Vannacci è stata stoppata dal Rassemblement national di Le Pen perché viene considerato "troppo vicino al Cremlino". Ma la replica di Vannacci non si è fatta attendere. "Non mi risulta - tuona il generale a La Repubblica - che il Rassemblement national possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta. L’elezione dei vicepresidenti è avvenuta all’unanimità, quindi mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio". "Peraltro - prosegue Vannacci a La Repubblica - sono convinto che non appena avrò modo di incontrare gli europarlamentari del Rn avremo modo di comprenderci benissimo, anche parlando in francese. E potrò evidenziare la realtà delle cose, che esula da quanto rappresentato da giornali faziosi di sinistra".

Leggi anche: Ue, i Patrioti già si spaccano, Le Pen non vuole Vannacci vicepresidente

Poi Vannacci apre all'ingresso nei Patrioti dei neonazisti tedeschi di Afd: "Saranno decisioni da prendere insieme. In linea di principio io sono sempre stato per il dialogo aperto a tutti. Una vecchia regola da campo di battaglia dice che il nemico del mio nemico è mio amico". Vannacci approva la "missione di pace" del premier ungherese. "Ritengo - conclude il generale - che le visite di Orbàn a Kiev, Mosca e Pechino abbiano dimostrato che l’Europa possa avere ancora un ruolo nella ricerca di un negoziato di pace tra Russia e Ucraina. Siamo scesi a patti con Stalin, perché non potremmo farlo con Putin? La Nato non ha un reale ruolo nel conflitto russo-ucraino al di là dell'abbaiare di Stoltenberg".






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