Esteri
Francia, rivincita dei gollisti. Male Macron e Le Pen: presidenziali riaperte
Elezioni regionali: inatteso ritorno della destra repubblicana. Marine perde quasi 9 punti e teme la candidatura del polemista di estrema destra Zemmour
Quelle surprise. Fino a poche ore fa i partiti tradizionali francesi sembravano morti e sepolti. La vittoria di Emmanuel Macron alle presidenziali del 2017 al ballottaggio con Marine Le Pen sembrava aver di fatto mandato in pensione pour toujours Repubblicani e Socialisti francesi, usciti sostanzialmente distrutti dalle (diversamente) disastrose esperienze di Nicolas Sarkozy e François Hollande. Ipotesi suffragata dai fatti degli anni successivi, quando le due forze storiche della politica francese non solo non hanno preso una palla a livello politico, ma hanno anche dovuto far fronte a problemi economici. Tanto che il Partito socialista è stato costretto a vendere la storica sede parigina.
Regionali Francia, la destra gollista primo partito. Malissimo En Marche di Macron
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E invece, voilà, la sorpresa delle regionali 2021. Il grande (e unico) vincitore del primo turno di una tornata elettorale che alla vigilia era stata descritta come un test per le presidenziali del 2022 è proprio il Partito repubblicano. La destra gollista è risultata il primo partito con il 27% dei voti a livello nazionale. Ben lontano, e ben al di sotto della attese trionfali degli ultimi giorni, il Rassemblement National di Marine Le Pen, fermo poco sotto il 20%. Socialisti e alleati hanno tenuto, arrivando al terzo posto con poco meno del 18% dei voti. En Marche del presidente Emmanuel Macron arriva solo quinto, facendosi sorpassare anche dai Verdi (12,5%). Chiude la "graduatoria" l'estrema sinistra di La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon (poco sopra il 4%).
Regionali Francia, successo inatteso per i Republicains
I candidati di centrodestra sono usciti dal primo turno in chiaro vantaggio in Ile-De-France, la regione con Parigi dove la presidente uscente Valerie Pecresse è al 36,4%, Alta Francia, Grand Est, Paesi della Loira, Alvernia-Rodano Alpi e Normandia. In totale, 7 delle 13 regioni francesi al voto vedono in vantaggio proprio i candidati gollisti. Non è un caso che l'unico a parlare in maniera positiva dell'esito del voto è Christian Jacob, presidente di Les Republicains, che ne ha approfittato anche per attaccare il governo per l'organizzazione delle elezioni regionali, "indegna di una grande democrazia".
Regionali Francia, astensione da record
Il riferimento è ai numerosi disservizi segnalati ai seggi, aperti in ritardo o chiusi in anticipo per carenza di schede o scrutatori. Elementi che potrebbero aver contribuito all'astensione da record, stimata tra il 66,1% e il 68,6%, contro il 54,67% del 2010. Il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, su Twitter ha affermato che "il livello dell'astensione è particolarmente preoccupante". Lo stesso Melenchon ha chiesto una commissione d'inchiesta per verificare le responsabilità di un sistema che non ha funzionato a dovere.
Regionali Francia, il partito di Marine Le Pen perde il 9%
Tornando ai risultati, è evidente che l'affermazione gollista preoccupa (e non poco) sia Le Pen sia Macron. Negli scorsi mesi e in questa campagna elettorale, la leader del Rassemblement National ha puntato proprio sulla conquista dell'elettorato moderato, annusando la possibile fine della destra repubblicana. Così non è stato, anzi il partito di Le Pen ha perso il 9% del voto nazionale. Thierry Mariani, candidato di punta del partito di estrema destra, è impegnato in un testa a testa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Tutti gli altri non sono mai arrivati primi.
Marine Le Pen teme la candidatura del polemista di estrema destra Eric Zemmour
Le Pen ha riconosciuto il risultato sotto le attese e ha invitato i suoi lettori a mobilitarsi per una "riscossa al secondo turno", previsto il 27 giugno. E per lei si profila all'orizzonte un'altra minaccia, vale a dire la figura di Eric Zemmour, popolare polemista de Le Figarò noto per le sue posizioni riconducibili all'estrema destra. La sua candidatura alle presidenziali del 2022 sembrano ormai solo questione di tempo prima di diventare ufficiali. E' chiaro che un rivale come Zemmour potrebbe togliere voti alla Le Pen da destra, mentre il ritorno dei Repubblicani glieli potrebbe togliere dal centro.
Malissimo il partito di Macron, si riaprono le presidenziali del 2022
Non sta di certo meglio Macron. Il suo partito è andato male ovunque, con una pessima performance che conferma il suo scarso radicamente sul territorio. Stanislas Guerini, presidente esecutivo di En Marche, ha assicurato che il partito di Macron "si assumerà le sue responsabilità" al secondo turno per assicurare che il Rassemblement National non conquisti nemmeno una regione.
Il ritorno dei gollisti potrebbe rubare voti anche a Macron, che attinge da sempre dalla destra moderata. Ma a parziale consolazione del presidente francese il fatto che le presidenziali francesi sono da sempre più ancorate ai singoli candidati e non ai partiti. Lì Macron ha ancora qualcosa da dire. Ma, intanto, improvvisamente la corsa all'Eliseo per il 2022 sembra potenzialmente essere non più solo un affare a due.