Esteri
Russia-Turchia: Mosca vieta le importazioni frutta e verdura
La Russia ha vietato l'importazione di frutta e verdura dalla Turchia, nell'ambito delle rappresaglie economiche per l'abbattimento del Su-24 alla frontera siriana. La lista dei prodotti e' stata approvata dal premer Dmitri Medvedev, i divieti entreranno in vigore il primo gennaio e riguarderanno, tra gli altri, pomodori, cipolle, cavolfiori e broccoli, cetriolini, arance, mandarini e clementine (ma non i limoni, che sfiorano il 90% di quelli importati), uva, mele, pere, albicocche, pesche, prugne, fragole e garofani freschi. Tutti prodotti che occupano i primi posti nel mercato russo. La Turchia ad esempio copre quasi un terzo delle importazioni russe di pomodori.
Non solo. Scatta il divieto per i datori di lavoro russi di assumere cittadini turchi a partire dal 2016. Sospesa anche la cooperazione culturale e gli scambi universitari. Le sanzioni colpiscono pesantemente anche il settore turistico turco: stop ai voli charter tra i due Paesi dal primo dicembre 2015 e si ordina ad agenzie e operatori turistici russi di 'astenersi' dal vendere pacchetti di viaggi che hanno come destinazione la Turchia. Un colpo durissimo per la Turchia, prima tappa turistica dei russi.
Turchia-Russia: documento Nato, solidarieta' alla Turchia - "La situazione lungo il confine sudorientale della Nato e' altamente instabile. Ribadiamo che la sicurezza dell'Alleanza e' indivisibile e che gli Alleati hanno una posizione di forte solidarieta' con la Turchia, che sta affrontando molteplici sfide da sud inclusa la minaccia terroristica". Questo l'incipit del documento dei ministri degli Esteri della Nato sulla Turchia. La Nato ribadisce "lo spirito di tutti per uno, 28 per 28" e la Nato "sta aumentando la difesa aerea" della Turchia "con misure di sicurezza supplementari". Per la Nato "il conflitto in Siria puo' finire solo con una genuina soluzione politica". La Nato chiede "calma, diplomazia e de-escalation".