Esteri

San Valentino in Giappone, non solo 14 febbraio: un mese dedicato all’amore

di Sara Perinetto

Vicino Oriente, notizie e tendenze dal mondo giapponese | Nella terra del Sol Levante la festa degli innamorati prevede un rituale unico al mondo

Sarà un san Valentino certamente da ricordare quello che si festeggia quest’anno, tra lockdown, divieti e mascherine. In attesa di sapere come gli italiani avranno conciliato gli appuntamenti romantici con le restrizioni da Covid (obbligati, per esempio, a saltare la tradizionale cena al ristorante del 14 sera) diamo uno sguardo a cosa succede in Giappone, dove san Valentino viene già celebrato in un modo unico al mondo.

Innanzitutto, le date da ricordare sono due: 14 febbraio e 14 marzo. Nel vero e proprio giorno di san Valentino, sono le donne a regalare cioccolata agli uomini, ma non solo ai propri fidanzati, bensì a tutti gli amici e colleghi. Non è un caso che questa si chiami giri choco, letteralmente “cioccolata dell’obbligo”, sentita infatti come una convenzione sociale. Secondo alcune stime, la metà del cioccolato venduto nell’intero anno viene acquistato proprio in questa occasione.

Esiste però anche il tomo choko, la "cioccolata dell'amico", che è un regalo più sincero, per gli amici più stretti, e nulla vieta di fare un regalo speciale alla persona per cui si ha un interesse particolare: in questo caso si tratta di honmei choco, più pregiato e costoso, oppure fatto in casa con le proprie mani.

Un mese dopo, il 14 marzo, ricorre il White Day: i ragazzi che hanno ricevuto della cioccolata in dono per san Valentino sarebbero, secondo tradizione, tenuti a ricambiare tutti i regali ricevuti con della cioccolata bianca, da cui il nome della giornata. Ultimamente, però, si è affermata sempre più la consuetudine di fare un regalo solo alla ragazza del cuore, spesso non limitandosi ai cioccolatini ma offrendo qualcosa di più costoso e vario: peluche, gioielli, lingerie… ma sempre di colore bianco, simbolo di purezza. Per quanto suoni assurdo, secondo alcuni è ancora importante che l’uomo spenda almeno tre volte tanto quanto speso dalla donna, altrimenti significherebbe che i suoi sentimenti non sono abbastanza profondi.

Ma anche questo non basta: per mostrare di fare veramente sul serio, è necessario che i sentimenti dell’innamorato siano espressi attraverso due formule riconosciute: la prima è una dichiarazione d’amore pronunciata insieme al nome della persona amata; la seconda è una richiesta “formale” di vedersi concesso un appuntamento.

Forse questi rituali sono un po’ lontani dall’idea di amore spontaneo e verace tipico dell’immaginario italiano, ma in Giappone hanno successo, quindi dobbiamo ammettere che, parafrasando Woody Allen, in amore vale tutto, basta che funzioni.