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Insorge la Serbia: marea umana a Belgrado contro la corruzione. Vucic: "Pronto a sottopormi a verifica legittima"

Oltre 100mila persone hanno marciato per le strade di Belgrado dopo mesi di proteste: nel mirino la corruzione e il governo dimissionario guidato da Milos Vucic

di Redazione

Serbia, marea umana a Belgrado contro la corruzione

Una manifestazione storica ha visto 100.000 persone marciare per le strade di Belgrado dopo mesi di proteste, guidate dagli studenti, contro la corruzione e contro il governo dimissionario guidato da Milos Vucevic. I capi della mobilitazione hanno invitato i dimostranti a lasciare l'area del Parlamento, dove sono accampati da giorni, a causa delle provocazioni dei sostenitori del governo che, hanno riferito, avrebbero lanciato pietre e bottiglie contro di loro da un vicino parco.

La grande manifestazione si è svolta in modo pacifico e, secondo i dati del ministero dell'Interno, ha richiamato 107 mila persone. Il movimento è nato dall'incidente avvenuto lo scorso 1 novembre alla stazione ferroviaria di Novi Sad, in cui persero la vita 15 persone a causa del crollo della pensilina in cemento dell'edificio appena ristrutturato. La tragedia fece esplodere la rabbia popolare, che la identifico' subito come un simbolo dell'inefficienza e della corruzione della classe dirigente. Le manifestazioni per chiedere alle autorità di assumersi la responsabilità dell'incidente e di liberare i dimostranti arrestati diventarono presto quotidiane e quella odierna è stata la più partecipata da allora.

"Lo scopo di questo movimento non è invadere le istituzioni, ne' attaccare coloro che non la pensano come noi", hanno scritto. Le manifestazioni sono diventate più tese da quando il governo ha accusato i dimostranti di essere pagati da agenzie straniere e di preparare azioni violente o addirittura una rivoluzione. L'Onu aveva invitato ieri le autorità serbe a non "interferire indebitamente" nella manifestazione e a "rispettare il pieno esercizio dei diritti alla liberta' di riunione pacifica e alla liberta' di espressione". 

Vucic: "Pronto a sottopormi a una verifica di legittimità"

Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è detto pronto, nel giro di tre, quattro o cinque mesi a sottoporsi a una prova di legittimità, andando incontro alle opposizioni e affrontando nuove elezioni o un referendum sulla sua persona. "Sono sempre pronto a una verifica di legittimità", ha detto Vucic in un intervento in diretta tv, rispondendo a una domanda se con la grande manifestazione di protesta a Belgrado non sia stata messa seriamente in dubbio la sua legittimità alla guida del Paese. 

"Io penso che la legittimità sia qualcosa di cruciale, ma ho l'impressione che loro (gli oppositori, ndr) non siano in grado di leggere i sondaggi più semplici. Io sono sempre pronto ad andare loro incontro", ha osservato. Vucic ha vinto per due volte consecutive le presidenziali al primo turno e, stando a tutti sondaggi dei principali istituti demoscopici del Paese, gode di percentuali di consenso popolare molto alti. Ai suoi critici e oppositori, ha affermato, ha sempre offerto il dialogo dicendosi disposto a parlare di tutto e con tutti, ma per avviare un dialogo bisogna essere in due, e dall'altra parte non è mai giunta disponibilità a farlo.

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