Esteri
Spagna, l'accordo tra socialisti e catalani spiana la strada a Sanchez
Mega protesta a Madrid, scontri e 15 arresti
Spagna: accordo Psoe-Junts spiana strada a Sanchez
Il Partito socialista spagnolo (Psoe) al potere e il movimento indipendentista catalano JxCat hanno siglato un accordo di amnistia per i dirigenti indipendentisti, aprendo la strada all'investitura del premier Pedro Sanchez. Il patto, firmato dai rappresentanti delle due parti, Santos Cerdan per il Psoe e Jordi Turull per JxCat, ha subito suscitato l'indignazione nei ranghi della destra spagnola in quanto assolvera' centinaia di persone coinvolte nella promozione del referendum indipendentista della Catalogna nel 2017.
Sei anni fa furono protagonisti di un'iniziativa illegale che scateno' la peggiore crisi politica degli ultimi decenni in Spagna. In conferenza stampa da Bruxelles l'ex presidente catalano Carles Puigdemont - latitante della giustizia spagnolo e beneficiario dell'amnistia - ha assicurato che l'accordo raggiunto con il Psoe rappresenta una "tappa senza precedenti" e condiziona la stabilita' del prossima legislatura all'andamento del processo di attuazione di quanto concordato. "La legislatura e' condizionata al progresso e non solo al rispetto" del patto con il Psoe, ha detto Puigdemont in un'apparizione al Club della Stampa di Bruxelles. Dal canto suo Cerdan, alto funzionario socialista, ha definito l'accordo negoziato "un'opportunita' storica per risolvere un conflitto politico che solo la politica deve risolvere", ricordando il verdetto delle urne dello scorso luglio e la risoluzione in corso del conflitto con la Catalogna risalente ormai a sei anni fa. Lo stesso Sanchez ha affermato che l'intesa raggiunta "sta disinnescando le tensioni catalane di lunga data", ma gli oppositori lo accusano di opportunismo politico e di distruzione dello stato di diritto.
Nel dettaglio la legge di amnistia contenuta nel patto mettera' fine ai procedimenti giudiziari, alle pene detentive e ad altre sanzioni a carico di centinaia di sostenitori dell'indipendenza catalana. Secondo il gruppo pro-indipendenza Omnium Cultural, il provvedimento potrebbe riguardare almeno 1.400 persone, tra cui condannati per crimini che vanno dai reati di ordine pubblico all'uso improprio di fondi pubblici. Nel contempo l'intesa riconosce le profonde differenze tra le parti firmatarie: JxCat e' impegnato a perseguire un altro referendum sull'indipendenza mentre i socialisti negano la legalita' del referendum del 2017 e chiedono per la regione il ritorno alla statuto di autonomia del 2006, annullato dai tribunali. Ora i legislatori spagnoli saranno chiamati ad approvare la legge di amnistia, passaggio necessario per arrivare all'investitura di Sanchez entro il 27 novembre.
Alle elezioni di luglio i socialisti non hanno ottenuto la maggioranza parlamentare, pertanto necessitano del sostegno dei partiti piu' piccoli per raggiungere quota 176 seggi. Per i conservatori, l'intesa apre la strada alla formazione di un governo gia' soprannominato 'Frankenstein 2.0' che consentira' ai socialisti di mantenersi al potere con l'appoggio di piccole formazioni. Secondo Isabel Diaz Ayuso, figura di spicco del Partito popolare (Pp), il patto "sta introducendo una dittatura dalla porta di servizio", mentre Cuca Gamarra, segretario generale del partito, lo valuta come "vergognoso e umiliante".
Per diversi analisti politici, la fragile dipendenza del nuovo governo Sa'nchez dal partito di Puigdemont significhera' instabilita', difficile approvazione delle leggi e il rischio che non arrivi a fine mandato, fra quattro anni. In realta' le ripercussioni negative si stanno gia' manifestando, rischiando di aprire un nuovo capitolo di tensioni e contrasti potenzialmente esplosivi per la politica iberica. Nelle scorse notti sono state inscenate proteste dei sostenitori del Partito popolare e del gruppo di estrema destra Vox davanti alla sede del partito socialista a Madrid, finite in violenti scontri con la polizia anche per la presenza di infiltrati neonazisti. Nuove tensioni si sono manifestate poche ore dopo l'annuncio dell'accordo: Aleix Vidal-Quadras, ex presidente del Partito Popolare della Catalogna, e' stato coinvolto in un attentato, ferito al volto da colpi di armi da fuoco sparati in strada, in pieno centro a Madrid, intorno alle 13,30.
Spagna: mega protesta a Madrid, scontri e 15 arresti
Violente proteste, per l'accordo tra Psoe e Junts, nella serata anche a Madrid dove la polizia ha arrestato quindici manifestanti per gli scontri avvenuti con le forze dell'ordine davanti alla sede del Partito socialista. La manifestazione nella capitale spagnola e' stata la piu' grande di quelle svolte finora, con circa 8.000 partecipanti, secondo fonti ufficiali del Governo. La protesta si e' svolta normalmente e senza incidenti fino alle 22, quando un gruppo di dimostranti ha cominciato a far esplodere petardi e a scuotere i recinti della separazione. La tensione e' andata crescendo, finche' gli agenti antisommossa della Polizia Nazionale hanno caricato dopo le 22.40 contro gli ultras che hanno lanciato contro di loro oggetti, bottiglie, contenitori e petardi. La carica e' avvenuta in via Marques de Urquijo, vicino alla sede socialista, e per quasi un'ora si sono verificati incidenti nei dintorni, con terrazze distrutte e piccoli incendi, alcuni dei quali coinvolgevano container, in mezzo alla strada. Presente alla manifestazione anche il presidente di Vox, Santiago Abascal, che ha definito l'accordo di Sanchez un "colpo di stato" e ha spiegato che avrebbe partecipato alla manifestazione come "spagnolo" per "sostenere i connazionali".