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Spagna: Catalogna approva la legge sul referendum sull'indipendenza

La Catalogna approva la legge sul referendum sull'indipendenza, ma il governo spagnolo si oppone e fa ricorso

La Catalogna convoca un referendum per l'indipendenza il primo ottobre, ma la Spagna fa ricorso

 

Si aggrava la crisi politica tra la Catalogna e il governo di Madrid. Con 72 voti a favore, nessun no e 11 astensioni, il Parlamento catalano ha approvato nella notte la legge per convocare il primo ottobre un referendum sulla secessione dalla Spagna, che il governo di Madrid considera incostituzionale. 

 

Spagna, Madrid si prepara a impugnare legge referendum Catalogna

 

Immediata la reazione del governo spagnolo: il premier Mariano Rajoy ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri a partire dalle 13 per impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale e il Tribunale Supremo, che aveva già messo in guardia dal convocare il referendum, ha modificato l'ordine del giorno odierno per studiare subito la risposta del governo. 

Ma intanto da Barcellona la presidente del Parlamento, Carme Forcadell, ha chiesto la ricusazione dei 12 giudici della Corte costituzionale per "mancanza di imparzialità" e per essere "una derivazione del governo centrale". E se la stampa di Madrid parla di "colpo di Stato" e "sequestro della democrazia", nella notte la Guardia Civil ha eseguito perquisizioni e controlli vicino a Tarragona, nel sud della Catalogna, alla ricerca della tipografia che potrebbe stampare le schede per il referendum considerato "illegale" dal governo. 

La legge è una sfida senza precedenti all’autorità del potere centrale spagnolo perché' introduce un "regime giuridico eccezionale" che prevale su "tutte le norme che entreranno in conflitto" con essa. Il voto del Parlamento catalano è arrivato a tarda notte, in una regione ancora sotto shock per gli attentati islamisti del 17 e 18 agosto.

 

La Catalogna ha approvato la legge per il referendum sull'indipendenza

 

L'opposizione unionista, che aveva denunciato l’illegittimità dell'iniziativa, si è allontanata dall'aula al momento del voto, non senza prima aver lasciato sui banchi bandiere della Spagna e della Catalogna insieme. 

I deputati indipendentisti hanno salutato l'approvazione con un lungo applauso e hanno intonato l'inno regionale. "Il concetto di Stato e unità della patria...non ha più futuro nell'Europa democratica di oggi", ha sentenziato il presidente catalano, l'indipendentista Carles Puigdemont. Se vinceranno, l'obiettivo è trasformare una regione che conta 7,5 milioni di abitanti, della grandezza pari al Belgio, in una repubblica separata dal Regno di Spagna. 

In appena 25 giorni gli indipendentisti devono mettere in piedi tutto il dispositivo elettorale: attraverso le reti sociali, la Generalitat sta già facendo circolare un formulario per presentarsi volontari e lavorare nel referendum (i socialisti catalani hanno fatto subito notare che se "organizzato dai volontari, non e' un referendum").