Esteri
Spagna, Juan Carlos indagato per corruzione: il re emerito lascia il paese
Sospettato di corruzione, indagato in Svizzera dalla magistratura ordinaria e a Madrid dalla Corte suprema, il re emerito di Spagna, Juan Carlos, ha annunciato che lascerà il Paese, anche per alleviare dall'imbarazzo il figlio, Felipe VI, e concedergli "la tranquillità e la serenità che i suoi alti incarichi richiedono".
"Guidato ora dalla convinzione di rendere il miglior servizio agli spagnoli, alle loro istituzioni e a te come re, ti informo della mia ponderata decisione di esiliarmi, in questo momento, fuori dalla Spagna", ha scritto l'ex sovrano, citato in un comunicato stampa del Palazzo di Zarzuela. Il re ha accettato e ringraziato.
All'inizio di giugno, la Corte suprema spagnola ha annunciato l'apertura di un'indagine per stabilire se Juan Carlos abbia una qualche responsabilità penale in un caso di presunta corruzione nell'affidamento da parte dell'Arabia Saudita a un consorzio spagnolo della realizzazione del collegamento del treno ad alta velocità tra Mecca e Medina. La magistratura indaga sui fatti dal 2018, ma in virtù dell'immunità di cui gode, solo la Corte suprema può cercare di stabilire la responsabilità dell'ex monarca, ora 82enne, e solo per atti commessi dopo la sua abdicazione.
"E' una decisione che prendo con profondo dolore, ma con grande serenità", ha spiegato Juan Carlos nella sua lettera. "Un anno fa, ti ho espresso la mia volontà e il mio desiderio di abbandonare le attività istituzionali", ricorda, affermando di aver "sempre desiderato il meglio per la Spagna e la Corona".
"Con lo stesso ardore con cui ho servito la Spagna durante il mio regno, e di fronte alle ripercussioni pubbliche di alcuni eventi passati nella mia vita privata, desidero esprimere la mia assoluta disponibilità a te per aiutare a facilitare l'esercizio della tua funzione, con la pace e la serenità richieste dalla tua alta responsabilità. La mia eredità e la mia dignità di persona me lo impongono", ha scritto Juan Carlos.
La Casa reale ha spiegato che il re ha sottolineato "l'importanza storica" del regno di suo padre "al servizio della Spagna e della democrazia". Juan Carlos I abdicò nel giugno 2014 a favore di suo figlio Felipe, quando la fine del suo regno era stata offuscata da vari scandali, e in particolare dai sospetti sul suo opaco patrimonio e sulle strette relazioni con la famiglia reale saudita.
L'indagine e' stata aperta nel settembre 2018 in seguito alla pubblicazione delle registrazioni da parte dell'ex amante di Juan Carlos, Corinna Zu Sayn-Wittgenstein, che affermava che il sovrano aveva ricevuto una commissione per la concessione di un contratto di 6,7 miliardi di euro a un consorzio di societa' spagnole per la costruzione di un treno ad alta velocita' tra La Mecca e Medina. Per l'accusa si tratta di "un possibile reato di corruzione nelle transazioni commerciali internazionali".
Il quotidiano svizzero Tribune de Gene've ha riportato all'inizio di marzo che Juan Carlos ricevette, nel 2008, 100 milioni di dollari dal re Abdullah dell'Arabia Saudita, in un conto in Svizzera a nome di una fondazione panamense. Lo stesso mese, il quotidiano The Daily Telegraph, riferiva che anche Felipe VI era un beneficiario della fondazione in questione. Dopo la pubblicazione di questi articoli, Felipe VI ha tolto al padre una dotazione annuale dal Palazzo reale di oltre 194 mila euro e ha annunciato di rinunciare all'eredita' del padre "per preservare la natura esemplare della Corona".