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Tempest, il supercaccia anglo-nippo-italiano per il 2035. Prospettive, costi e forza lavoro
Il Global Combat Air Program (Gcap), ovvero il progetto per il caccia di sesta generazione “Tempest” sviluppato in collaborazione da Italia, Giappone e Regno Unito, è ufficialmente partito
L’importanza del progetto Tempest: il supercaccia anglo-nippo-italiano per il 2035. Prospettive, costi e forza lavoro
Il Global Combat Air Program (Gcap), ovvero il progetto per il caccia di sesta generazione “Tempest” sviluppato in collaborazione da Italia, Giappone e Regno Unito, è ufficialmente partito. L’aspetto industriale e più tecnico del progetto è in fase di studio a Londra e vi partecipano la britannica Bae, l’italiana Leonardo e la giapponese Japan Aircradt Industrial Enhancement, con l’obiettivo di sviluppare il caccia entro il 2035, attraverso un ampio coordinamento a livello internazionale.
Proprio per queste ragioni, come ha sottolineato Andrea Muratore su InsideOver, il Parlamento del Regno Unito ha recentemente pubblicato un rapporto sul Gcap, evidenziando la necessità di gestire una rete di relazioni industriali, coinvolgendo circa 600 diversi enti e organizzazioni della supply chain del Regno Unito. Inoltre, il Bae Systems lavora assieme al Ministero della Difesa, oltre ad altri partner nel consorzio Team Tempest, in modo simile a quanto avviene in Italia con Leonardo e in Giappone con Mitsubishi Heavy Industries. A questo proposito, il governo britannico ha stanziato circa 14 miliardi di sterline a partire dal 2021, per accelerare il compimento del progetto.
Il Gcap avrà infatti un’importanza strategica di portata globale, simile a quella esercitata dalla partnership trilaterale dell’accordo Aukus, che coinvolge UK, USA e Australia. Tuttavia, Londra ha sottolineato l’importanza di monitorare attentamente i costi del progetto, per evitare sprechi inutili, come era avvenuto per altri progetti aeronautici negli scorsi anni.
Un altro aspetto delicato del progetto, che necessita di un’adeguata programmazione, è poi quello della forza lavoro: il Gcap potrebbe rischiare di dover competere con altre esigenze e progetti industriali, tra cui l’Eurofighter Typhoon. Difatti, il Parlamento britannico ha avvertito, attraverso un rapporto, che attivando i due progetti in concomitanza, la capacità del Regno Unito di progettare e produrre caccia potrebbe essere rallentata, tanto Richard Knighton, ovvero il capo della Royal Air Force (RAF), ritiene la forza lavoro come criticità principale. Per andare incontro a questa necessità, alcuni sindacati hanno suggerito di intensificare gli sforzi per garantire un numero adeguato di candidati altamente qualificati.
Infine, oltre alle criticità, il rapporto porta anche un segnale positivo: un invito al governo di Keir Starmer a considerare il Gcap non solo come un programma aeronautico, ma come un’opportunità per innovare l’intero settore industriale, attraverso uno sforzo sistemico in grado di elevare il livello della sicurezza pubblica. Una lezione che, del resto, vale anche per Italia e Giappone.
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