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Ucraina, centrale nucleare di Zaporizhzhia: rischio disastro come a Fukushima

Kiev: "Con una nosta controffensiva, i russi pronti a lasciare Zaporizhzhia"

Kiev, centrale Zaporizhzhia rischia scenario da Fukushima

In caso di controffensiva delle forze armate ucraine, i russi sarebbero pronti a lasciare Zaporizhzhia. Anzi, come riporta il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, citato da Unian, si starebbero già organizzando per farlo. "Da una settimana tengono riunioni e corsi di evacuazione. Stanno inviando messaggi sui canali Telegram su come comportarsi durante una controffensiva delle forze armate", ha detto Fedorov.

Il sindaco di Melitopol ha anche parlato dell'aumento della repressione da parte delle forze di Mosca, sintomo - secondo lui - che qualcosa si stia muovendo: "Controllano massicciamente i nostri residenti ai posti di blocco, perquisiscono massicciamente appartamenti e case. Questa mattina hanno circondato la piazza centrale di Melitopol, controllano persino i portelli delle fogne. Di solito lo fanno quando aspettano funzionari di alto rango", ha detto.

Inoltre, ha concluso Fedorov, i russi starebbero forzando i residenti a prendere nuovi passaporti: "Nell'ultima settimana gli occupanti hanno organizzato uffici mobili del loro servizio di migrazione, che vanno di casa in casa per rilasciare passaporti razzisti. Non si tratta di democrazia, stanno cercando di dare loro passaporti razzisti con la forza. Oggi è impossibile andare in ospedale senza un passaporto razzista". 

"A seguito del calo dell'acqua dal bacino idrico di Kakhovka, esiste il rischio di un guasto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa. Questo potrebbe significare un possibile scenario di Fukushima nel mezzo del continente europeo a causa della Russia". A sostenerlo è il ministro della Protezione ambientale e Risorse naturali dell'Ucraina, Ruslan Strilets, in un aggiornamento su Facebook. Secondo il ministro, quasi 5 milioni di ucraini non hanno accesso all'acqua potabile, e un altro 70% della popolazione potrebbe rimanere senza questa risorsa a causa dei bombardamenti russi.