Esteri

Ucraina, con la fine di Putin l'asse Ue-Usa potrà vincere e risorgere

di Lapo Mazza Fontana

Non sappiamo come andrà a finire il conflitto ma una cosa è certa: gli interessi vitali di Usa, Ue e Russia non sono mai stati così divergenti

Guerra ucraina tra coreanizzazione, vietnamizzazione, caduta di Putin, declino o risorgimento europeo: sarà un'Eurasia a trazione occidentale la soluzione? Il commento 

Ha suscitato un interessante dibattito l'articolo (del mio vecchio amico Salvatore Passaro, per questi tipi) sulla prossima ventura caduta dello Zar Vladimiro. Un'analisi profonda ma non fredda ed anzi scritta con calore, come ha notato un famoso giornalista ben più noto di molti di noi, sulla possibile ipotesi di implosione del vertice del Cremlino, ficcatosi in un palese cul-de-sac, checché le trombette putiniste e/o pacifistoidi andassero strillando fin dai primi giorni della invasione russa del territorio ucraino.

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Trombette che andavan prevedendo, grazie alla teorica soverchia forza ursina russa, rapide ed invisibili vittoriosissime guerre-lampo che manco Heinz Guderian, con trionfi post-sovietici che manco Georgij Konstantinovic Zukhov, difensore di Leningrado, Mosca e Kursk e conquistatore di Berlino (che la Santa Madre Russia lo abbia in imperitura gloria).

Intendiamoci per la ennesima volta: fin da subito il fronte filo-russo o anche quello meramente pacifista (stupido per definizione) però non aveva proprio tutti i torti, nell'affermare soprattutto la realtà storica negabile solo da mattacchioni da teatro di varietà, ovvero che la Russia in questa guerra ci è stata tirata per i capelli.

Ma pure tirata per i capelli e caduta in una trappola di Washington, il fatto sta che Putin non essendo più freddo e lucido come solo pochi anni fa, complice lo stress da dittatore, ha commesso un errore di tregenda wagneriana, condito di crimini di guerra e porcate à la carte.

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Noi non siamo pacifisti e quindi non ci spingeremo a dire che la guerra è una porcata tout court, ma in ogni caso anche la piú giusta delle guerre pur sempre una mezza porcata rimane. Sic est punto e basta, e lo spiegammo tante volte il perché di vent'anni di schiaffi in faccia ai russi, e a Putin in particolare, dati a sfregio dagli americani, proprio dopo la offerta di Putin persino di entrare nella NATO (con una delle pochissime iniziative pregevoli prese da Silvio Berlusconi, al famoso summit di Pratica di Mare; tentativo vano quanto ultimo vagito di desiderio di importanza italiana sullo scacchiere internazionale, poi ovviamente plurisputtanato a seguire, soprattutto con l'infame suicidio libico, in cui l'Italia perse, oltre alla sua ultima colonia e fonte vitale di idrocarburi, anche i 3/4 della residua dignità nazionale). 

Gli americani, seconda ultrapotenza della Storia dopo i romani, che del DIVIDE ET IMPERA sono ormai assurti a giudici togati, non ci pensarono neanche un minuto: ad un mondo più stabile in cui la enorme potenza emergente cinese potesse essere contrastata da un blocco atlantico da Tokyo a Mosca, preferirono ad occhi chiusi la regola del caos, dove la destabilizzazione è l'unica procedura operativa standard. Pur di preservare il loro impero, fitto di nemici veri e potenziali.

E fino alle estreme opzioni: oltre alle care vecchie guerre convenzionali anche la cara vecchia guerra NBC (nucleare, batteriologica, chimica), lo sfruttamento selvaggio di popoli e risorse naturali, le crisi economiche endemiche, e pure in Occidente, anzi direttamente in casa propria, le epidemie mondiali, le pandemenze mediatiche e farmacologiche, la droga e le armi perfino ai bambini, la spoliazione dei diritti e poi delle libertà civili acquisite, l'assoggettamento di popolazioni sempre più semianalfabetizzate e sempre più povere, la precarizzazione sistematica del lavoro, l'arricchimento senza freni di pochissimi, sempre meno, a danno di moltitudini istupidite e attonite, all'inseguimento di un ormai impossibile sogno non più di ricchezza, ma di status minimo.

Il controllo pervasivo telematico dei sudditi-schiavi, le truffe a raffica industriali ed energetiche su tutta la linea centuplicando l'inquinamento e nel contempo predicando folli e risibili soluzioni in stile "greenwashing", il controllo militare di ogni fonte di energia, meglio se elettrica, anche per accendersi il vibratore da vibrarsi nel deretano, così te la stacco quando mi pare, e tra non molto anche dell'acqua, così per bere devi avere la mia autorizzazione, Ausweis Papier in stile Gestapo e Green pass per pseudovaccini palesemente da operetta, pardon, da danse macabre, lo smontaggio sistematico del welfare europeo e lo smantellamento, pezzo dopo pezzo della Sanità pubblica, impedendo a milioni di persone di curarsi.