Esteri

Putin non si muove solo in Ucraina. Le manovre militari di Mosca in Sudamerica

La Russia muove le sue pedine anche al di là del fronte orientale dell'Europa. Mentre la Nato flirta con Kiev, il Cremlino seduce i paesi dell'America latina

Putin si muove anche in America latina per rispondere all'avanzata a est della Nato

Non solo Ucraina. La Russia si sta muovendo con sempre maggiore decisione in diversi teatri. Dal Medio Oriente al Sud-Est asiatico, dall'Africa al Sudamerica, Mosca muove le sue pedine in maniera ambiziosa e sfida Stati Uniti e occidente a diverse latitudini. La prospettiva russa è chiara: con gli Stati Uniti e la Nato che vengono a disturbare alle porte di casa nostra, noi andiamo disturbare loro alla porta di casa loro.

Di recente, la Russia ha fatto proposte diplomatiche a paesi come Nicaragua, Venezuela, Cuba, Brasile e Argentina. Il mese scorso, un alto diplomatico russo, il vice ministro degli Esteri Sergej Ryabkov, ha detto che non avrebbe escluso l'invio di risorse militari a Cuba o in Venezuela. Un commento che il Dipartimento di Stato americano ha liquidato come una spacconata in reazione a quanto sta accadendo sul fronte orientale d'Europa ma che il Cremlino sembra prendere davvero sul serio.

Ryabkov ha d'altronde paragonato le attuali tensioni sull'Ucraina con la crisi dei missili di Cuba del 1962, quando l'Unione Sovietica distribuì missili a Cuba e gli Stati Uniti imposero un blocco navale intorno all'isola. Ma non c'è bisogno di tornare indietro alla crisi dei missili di Cuba per tratteggiare la presenza russa in America latina e in particolare nell'isola caraibica. Poco dopo la sua prima elezione nel 2000, Vladimir Putin ha chiuso una struttura di sorveglianza militare di origine sovietica a Cuba e ha intensificato i contatti con Cuba negli ultimi anni.

I legami della Russia vanno oltre Cuba e Venezuela

E non solo con Cuba. Nel dicembre 2018 ha inviato brevemente un paio dei suoi bombardieri Tu-160 con capacità nucleare in Venezuela in una dimostrazione di sostegno al presidente Nicolas Maduro. Così come ha forti radici in Nicaragua, altro paese non certo esempio di democrazia. Ma anche altrove, nei paesi più democratici dell'area, la Russia è ben presente. Gli Stati Uniti hanno d'altronde diminuito la loro presenza in America Latina, e sembra che l'America Latina non sia più importante per gli Stati Uniti. Così, quando alcuni leader latinoamericani, come il presidente brasiliano Bolsonaro o il presidente argentino Fernandez, fanno spesso visita a Putin. Un messaggio rivolto anche a Washington e una richiesta di attenzione.

La raffica di diplomazia personale diretta all'America Latina da Putin si basa su legami che risalgono alla guerra fredda e fa luce sulla natura globale delle sue ambizioni: esercitare influenza anche su regioni lontane. Sta intensificando l'impegno e costruendo legami con una fascia in espansione dell'emisfero occidentale, compresi i paesi come Brasile e Argentina tradizionalmente vicini a Washington. Durante la pandemia, mentre le nazioni ricche facevano incetta di vaccini Covid-19, il Cremlino ha colto un'altra opportunità esportando il suo siero nella regione, così come fatto dalla Cina. In almeno cinque paesi dell'America Latina - Argentina, Venezuela, Nicaragua, Bolivia e Paraguay - il vaccino russo Sputnik V è stato il primo ad arrivare.

Ma la Russia è stata determinante anche nell'armare i suoi più stretti alleati in America Latina. La Russia ha venduto armi e carri armati a Cuba e Nicaragua, aerei e sistemi antimissile al Venezuela. Ha anche tenuto esercitazioni militari bilaterali con il Venezuela. Mentre la Cina si concentra sugli investimenti, la specialità della Russia nella regione è stata il sostegno politico per i paesi che stanno diventando isolati sulla scena globale. Putin è stato un'ancora di salvezza diplomatica per i leader autoritari di Venezuela, Cuba e Nicaragua. Ma anche per Bolsonaro. 

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