Esteri
Ue e Usa, proposta choc per espropriare beni di oligarchi e Banca di Russia
Proposta di legge di alcuni eurodeputati per l'esproprio totale di beni russi
"Esproprio totale dei beni russi in territorio Ue e Usa" la proposta choc di eurodeputati
"Abbiamo i soldi in tasca e qualcuno dovrà spiegarmi perché si può fare con i soldi afgani e non con quelli russi" ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Joseph Borrell, in un'intervista al Financial Times. Borrell ha ricordato infatti come già gli Stati Uniti avessero espropriato beni dall'Afghanistan per finanziare parte della ricostruzione del paese e per risarcire le vittime dell'11 settembre. L'iniziativa, lanciata dagli eurodeputati di popolari, socialisti, liberali, verdi e ultraconservatori chiede così di approvare con urgenza un progetto per espropriare i beni russi per la ricostruzione dell'Ucraina.
Esproprio di ville, yacht, terreni e 300000 milioni della Banca di Russia
Terreni, proprietà, ville e yacht ma soprattutto gli oltre 300000 milioni di euro della Banca di Russia, ancora fermi in territorio europeo e americano, potrebbero non solo essere congelati , come già sta succedendo, ma addirittura espropriati. I firmatari del piano, guidati dall'eurodeputato spagnolo, Domènec Ruiz-Devesa, del gruppo socialista, sottolineano che, secondo i calcoli di Kyev, l'invasione ha causato danni per oltre 550.000 milioni di dollari dal febbraio 24. "L'ingiustificata invasione russa ha devastato le infrastrutture fisiche dell'Ucraina così come la sua capacità produttiva", rilevano i deputati in una lettera inviata all'Alto rappresentante, Josep Borrell, in cui chiedono il quadro giuridico per la confisca dei beni. "Le scuole, gli ospedali, i musei e il patrimonio culturale sono scomparsi e con essi la base dell'infrastruttura sociale dell'Ucraina" si legge nella lettera.
Sotto la mira dell'esproprio oligarchi, militari, politici vicini a Putin
Nelle sanzioni rientrerebbero oltre 1000 personalità russe, tra oligarchi, militari, politici e famigliari vicini o legati al Presidente Vladimir Putin. Al momento le sanzioni, non permettono che i proprietari possano disporre dei beni ma non vietano che gli stessi, rivolgendosi alla Corte di Giustizia europea, riescano a ritornarne in possesso. Se passasse la proposta di legge i beni entrerebbero nella proprietà degli stati dove sono o sono depositati. Dai soldi ricavati dalle vendite si potrebbe sostenere la ricostruzione dell’Ucraina.
L'Ucraina è a pezzi ma pure l'Europa deve affrontare alti costi per i rifugiati
Ma se l’Ucraina è a pezzi anche l’Europa deve fare i conti con grandi spese. Sono infatti oltre 5 milioni gli ucraini rifugiati nei vari paesi dell’Unione. Una prima stima di questi aiuti è già intorno ai 40 milioni di euro. Nel frattempo due raccolte fondi a Varsavia hanno raccolto cifre importanti, purtroppo insufficienti per il fabbisogno minimo di vita del popolo ucraino, stimato intorno ai 5.000 milioni di euro mensili per spese correnti dello Stato come stipendi e pensioni. Senza contare l’enorme cifra di cui avrà bisogno il paese nel dopoguerra. E la guerra economica per ricostruire l’Ucraina è appena iniziata.