Esteri

Usa 2024, DeSantis più estremo di Trump: "La schiavitù aveva lati positivi"

di Redazione Esteri

La corsa verso le primarie repubblicane

DeSantis scavalca Trump a destra: "La schiavitù aveva lati positivi"

"Gli schiavi trassero benefici personali dal loro status, sviluppando particolari abilità". Si legge nel nuovo programma scolastico per gli alunni delle medie approvato una settimana fa dal Florida Board of Education. Il tutto, spiega Repubblica, su pressione di quel governatore Ron DeSantis (candidato alle presidenziali) che un anno fa proibì nel Sunshine State l’insegnamento della “teoria critica della razza” – la dottrina secondo cui il pregiudizio razziale ha influenzato la storia della nazione – chiedendo più “obiettività” sulla questione.

Il riferimento ai presunti “lati positivi della schiavitù” è entrato dunque in campagna elettorale, dove DeSantis sembra aver scavalcato a destra persino Donald Trump. Mentre cominciano a levarsi altre voci tra i repubblicani contrarie a una nuova candidatura di Trump per le presidenziali. Stavolta ad attaccare il tycoon è il governatore conservatore del New Hampshire Chris Sununu. In un’intervista a Abc, il repubblicano ha demolito Trump con parole abbastanza inusuali: “Questo - ha commentato - non è il Trump del 2016, non prendetevi in giro da soli. Lui non ha più l’energia, non ha più il tocco magico, di base ripropone nei suoi discorsi sempre il solito format di novanta minuti in cui parla delle sue battaglie legali e non del futuro del Paese”. “Avete presente una soap opera? - ha aggiunto - E’ quella roba noiosa. Beh, l’unica cosa peggiore di una soap è la sua versione registrata ed è ciò che Trump sta portando”.   

L’attacco segue quello dell’ex governatore del New Jersey, e ex amico di Trump, Chris Christie, che ha accusato il tycoon di aver sottratto dalla Casa Bianca documenti riservati e di aver “provato a difendersi usando metodi amatoriali”. Pochi giorni fa il candidato repubblicano Will Hurd ha detto chiaramente che “l’unico motivo per cui Trump è sceso in campo è per evitare la prigione”. Il tycoon ha subito negli ultimi quattro mesi una serie di incriminazioni da varie procure distrettuali, da quella di New York a Miami, fino alla procura federale di Washington, che ha accusato Trump di aver trafugato illegalmente documenti riservati, portandoli via dalla Casa Bianca per conservarli nel suo resort in Florida, a Mar-a-Lago. Nonostante i continui guai giudiziari, la popolarità dell’ex presidente tra i suoi elettori non sembra essere stata scalfita. Nella media dei sondaggi elaborata dal sito specialistico FiveThirtyEight, Trump gode di un vantaggio che varia tra i 37 e 43 punti percentuali sul suo rivale più accreditato, il governatore della Florida Ron DeSantis.