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Usa, continua l'arruolamento nel Pacifico. Test con Seul-Manila, ira di Xi-Kim

di Redazione Esteri

Si intensificano le manovre militari in Asia orientale. E si alzano le tensioni con la Cina e la Corea del Nord. Timori per l'apertura di un secondo fronte

Freedom Shield prevede esercitazioni sul campo su una scala che non si vedeva dal 2017 circa, prima che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump riducesse le esercitazioni pubbliche per facilitare la diplomazia con la Corea del Nord. Con un numero record di lanci di missili da parte della Corea del Nord lo scorso anno e la revoca delle misure anti-pandemia da parte della Corea del Sud, gli alleati stanno tornando alle esercitazioni su larga scala.

Il mese scorso le truppe per le operazioni speciali sudcoreane e statunitensi hanno condotto un'esercitazione a fuoco vivo denominata "Teak Knife", che ha visto la partecipazione di una cannoniera AC-130J statunitense che ha partecipato per la prima volta a esercitazioni congiunte, sparando missili guidati e bombe, nonché cannoni da 30 mm e 105 mm. Preventivabile la reazione di Kim Jong-un con nuovi lanci missilistici o persino un nuovo test nucleare a 6 anni di distanza dall'ultimo.

Timori anche per le reazioni cinesi su Taiwan. L'amministrazione Biden ha appena approvato una vendita di armi a Taiwan per un valore stimato di 619 milioni di dollari, tra cui centinaia di missili per i jet da combattimento F-16, in una mossa che probabilmente infiammerà ulteriormente le già forti tensioni tra Washington e Pechino. A Taipei gira voce di una possibile visita negli Usa della presidente Tsai Ing-wen la prossima estate. Potrebbe trattarsi di uno "scalo" durante il viaggio previsto in Paraguay (uno dei paesi che riconosce ufficialmente Taiwan) dove il 15 agosto si insedierà il nuovo presidente. Si tratterebbe di un avvenimento senza (quasi) precedenti che potrebbe scatenare reazioni cinesi ancora più dure di quelle viste dopo la visita di Nancy Pelosi.

Il ministro della Difesa di Taiwan, Chiu Kuo-cheng, ha avvertito che quest'anno l'isola deve stare in allerta per un "ingresso improvviso" dell'esercito cinese in aree vicine al suo territorio. Negli ultimi anni la Cina ha intensificato le sue attività militari intorno a Taiwan, con incursioni quasi quotidiane delle forze aeree nella zona di identificazione della difesa aerea dell'isola. Finora jet e navi non sono mai penetrati entro le 12 miglia nautiche dalle coste taiwanesi, ma ora Taipei teme che ciò possa avvenire.