Esteri

Usa, di nuovo in frenata l’economia americana

di Daniele Rosa

La crescita dei contagi ha bloccato drasticamente la crescita. I settori più colpiti

E’ stata solo un’illusione quella della ripresa economica americana a maggio. La realtà racconta un’altra storia e dice che la crisi è ancora lontana dal vedere la fine. Così come al momento l’Europa sembra essersi ripresa prima dal virus così anche l’economia del Vecchio Continente sembra essersi risollevata prima di quella americana.

In Usa dopo i primi accenni di ripresa adesso ci riscontrano segnali assolutamente contrari: lo shopping nei negozi sta rapidamente calando, quello dei voli aerei e dei viaggi, dopo la fiammata iniziale adesso si è livellato su livelli molto bassi, e le prenotazioni nei ristoranti, quei pochi che possono godere di servizi all’aperto, sono drasticamente calate. 

E’ ormai evidente che la inaspettata crescita di casi di contagi e decessi ha frenato qualsiasi spinta di ripresa dell’economia americana, che ora è più fragile che mai.

A maggio, quando in molti Stati, sono state allentate le misure di lockdown e si è entrati nella fase 2 gli americani avevano ricominciato a riempire shopping center, ristoranti e avevano ricominciato a viaggiare all’interno del Paese. Tutti obbligatoriamente senza mascherina così come mostrava impavido il Presidente.

Ma dopo appena quindici giorni purtroppo il trend di crescita dell’infezione ha raffreddato tutti gli entusiasmi facendo capire che forse ci si era illusi troppo presto (Donald Trump in primis) di aver vinto la battaglia contro il virus. Adesso il sentimento comune è che la ripresa sia ancora lontana a venire , soprattutto dopo la crescita esponenziale di casi in Florida, Texas e California.

Un’opinione condivisa anche dagli economisti della Bank of America ‘è ovvio che il percorso della ripresa economica è strettamente collegato e dipendente dal percorso del virus’.

E molti osservatori economici danno la responsabilità di questa ‘ricaduta’ alla riapertura prematura delle attività che ha provocato un’intensificazione della pandemia. E adesso i contagi diffusi stanno causando un forte rallentamento economico.

La situazione è evidente anche all’Amministrazione Trump che ha dato il via libera ad un altro piano di aiuti da 1000 miliardi di dollari.

Adesso quali sono i settori che stanno soffrendo maggiormente?

In primis i voli aerei e i viaggi in generale. Nel settore viaggi si stima una perdita di passeggeri del 70% rispetto all’anno scorso. Le Compagnie aeree americane sono convinte che fino a che non ci sarà un vaccino distribuito ampiamente alla popolazione non si potrà parlare di alcun recupero.

Il secondo in sofferenza è il mondo della ristorazione. Le prenotazioni nei ristoranti sono crollate nelle ultime settimane. A marzo e aprile erano scese del 100% rispetto all’anno passato. Poi a giugno un leggero rimbalzo che aveva permesso di perdere ‘solo' il 50% della  clientela e ora di nuovo in calo nella prime due settimane di luglio (-65%).

Come terzo settore in crisi le vendite al dettaglio. In aprile erano calate del 98%. A giugno solo del 57% ma anche qui il rimbalzo non si è avuto.E anche nelle due settimane di luglio nessun accenno di ripresa, anzi il 45% meno dell’anno passato.

In totale crisi il settore del piccolo business.In questo caso la maggior parte degli uffici sono stati chiusi e al momento molti non hanno riaperto scaricando la maggior parte dei lavoratori.

Il lavoro. La disoccupazione era arrivata nei mesi del lockdown a oltre 40 milioni di disoccupati ufficiali e a molti altri milioni di non ufficiali. A giugno si era riusciti a riassorbire 2,5 milioni di disoccupati ma a luglio la situazione è di nuovo peggiorata con un altro milione e mezzo di persone che ha chiesto il sostegno di disoccupazione.

Tutti gli economisti sono d’accordo nel riconoscere che il vaccino contro il Coronavirus è l’unico elemento che potrebbe ridare fiato all’economia americana e non solo a quella.

Le speranze sempre più concrete per un vaccino a fine anno hanno sostenuto tutti gli indici di Borsa.In particolare lo Standard & Poor 500 è cresciuto da marzo del 46%.

Ma fino a quando gli americani non useranno un comportamento più responsabile purtroppo la situazione non potrà in alcun modo migliorare, nonostante l’ottimismo di Donald Trump.