Esteri

Web tax, risorge l'asse Italia-Francia. Tregua armata tra Usa e Ue

Francia e Italia unite sulla web tax contro i dazi di Donald Trump

Francia e Italia unite sulla web tax contro i dazi di Donald Trump. L'ultima puntata della lunga 'stagione europea' delle sanzioni, ha visto scendere in campo il ministro francese, Bruno Le Maire che, dopo diversi incontri con il segretario al Tesoro Usa, Steve Mnuchin, e dopo una telefonata di domenica tra lo stesso Trump e Macron, ha sancito a Davos una tregua momentanea che al momento 'congela' la possibilita' di una guerra commerciale. "Abbiamo trovato un accordo con gli Usa su un quadro globale comune all'interno dell'Ocse" ha detto Le Maire che ha convocato al World Economic Forum una conferenza stampa per l'annuncio. "Abbiamo rifiutato qualsiasi marcia indietro o sospensione della tassa", ha poi aggiunto ricordando che in Francia la web tax " e' stata votata dal Parlamento e resta in vigore. "L'alternativa a un compromesso costruttivo - ha poi minacciato - e' la guerra commerciale. E una volta che questa e' dichiarata, e' molto difficile uscirne". Di fatto si tratta di una "guerra armata", almeno per quanto riguarda la Francia. L'Italia da parte sua "e' in linea", ha detto il ministro francese che ha parlato con il suo omologo Roberto Gualtieri, anche lui al Forum di Davos. E anche l'Italia non si allontana dalla posizione, o soluzione globale o applicheremo la web tax. Il ministro Gualtieri lo ha spiegato incontrando i giornalisti a Davos dove fara' una erie di incontri principalmente con i membri della comunita' economica e finanziaria. "L'Italia lavora innanzitutto per una soluzione globale - ha detto il ministro -, cioe' per un sistema di tassazione a livello internazionale che consenta di evitare lo spostamento artificiale dei profitti fuori da dove sono stati realizzati".

"Nella nostra web tax e' scritto che quando ci sara' una soluzione globale questa automaticamente si estinguera'. Se alla fine dell'anno invece non ci sara' - ha aggiunto - riscuoteremo i proventi della nostra tassazione. Tecnicamente questo avverra' a febbraio prossimo" ha proseguito confermando anche l'asse con la Francia su questo punto."Siamo uniti con i francesi nel dire che adesso si deve trovare una soluzione internazionale e se non verra' attuata attueremo le nostre misure nazionali fino in fondo". Il 'frame' normativo dell'Ocse all'accordo comunque manca ancora, e sara' proprio questo il motivo di una nuova riunione domani di Le Maire con Mnuchin e il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria. "Dovra' essere una base di trattative - ha aggiunto il ministro - solida e credibile' e dovra' riguardare sia il principio della tassazione sulle imprese digitali, sia un livello minimo di tassazione delle imprese". "Credo che non sia piu' sul tavolo il principio della tassazione opzionale che era stato avanzato da Washington" ha poi precisato Le Maire che ha anche assicurato che la Ue "e' 'unita come mai" sul tema della web tax, prova ne e' il "sostegno" ricevuto anche dal commissario all'Economia Ue, Paolo Gentiloni. "Vogliamo avere un sistema di tassazione solido ed efficace per il ventunesimo secolo - ha spiegato - dobbiamo affrontare l'evasione fiscale delle grandi imprese digitali" che fanno grandi profitti ma non pagano quasi tasse". Nel mirino di Trump, per la tassa digitale, c'e' anche la Gran Bretagna: Il ministro delle Finanze britannico, Sajid Javid, oggi ha annunciato di voler andare avanti con la digital tax a partire dal prossimo aprile, enfatizzando comunque che la legge potrebbe essere ritirata nel caso di una soluzione internazionale.

Ma quella sulla web tax e' solo l'ultimo tassello di un puzzle di minacce e dichiarazioni forti che da tempo si rincorrono sulle politiche commerciali tra Ue e Usa. Il leader americano oggi e' tornato a tuonare contro l'Europa minacciando di imporre tariffe del 25% sulle auto del Vecchio Continente, se Washington e Bruxelles non raggiungeranno un accordo complessivo sul commercio. "Fare un accordo con l'Unione europea - ha detto - e' piu' difficile che farlo con chiunque altro. Hanno approfittato del nostro Paese per molti anni. Tuttavia, alla fine sara' molto facile perche' se non riusciamo a trovare un accordo, dovremo applicare tariffe del 25% sulle loro auto". Non solo, Trump ha annunciato un prossimo incontro al Wto dove gli Usa faranno "passi significativi" e ha comunque auspicato di trovare un'intesa con Bruxelles "entro le elezioni". La presidente della Commissione Ue pero' non e' sembrata scomporsi troppo. "Ci sara' un accorso sul commercio tra Ue e Usa entro qualche settimana" ha annunciato fiduciosa. L'accordo sulla web tax potrebbe quindi rivelarsi decisivo per disinnescare una miccia che potrebbe esplodere in una guerra commerciale senza precedenti. "E' discriminatoria per sua natura e complicata" ha detto senza mezzi termini Mnuchin. "Ma se si vuole imporre una tassa sulle nostre societa', allora prenderemo in considerazione le tasse sulle case automobilistiche". "Noi - ha aggiunto - abbattiamo le barriere sul commercio e vorremmo le stesse opportunita' nel mondo. Vogliamo che siano anche gli altri a buttare giu' i muri di Berlino".