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Caro vigneti, fino a 2 mln per un ettaro nel Barolo. Aumenta il gap Nord-Sud
Nel Sud d'Italia la crescita si ferma allo 0,5-08% ma non ci sono Regioni che arretrano rispetto al 2021
Caro vigneti, il settore cresce (+7,5%) ma l'inflazione ha eroso i valori fondiari
Gamberosso.it ha pubblicato un'analisi del settore vitivinicolo nel 2022 che dimostra come la compravendita dei filiari sia ancora molto appetibile e vivace. La crescita è stata inferiore rispetto al 2021, anno in cui si è registrato un rimbalzo del 30% dopo il blocco delle compravendite per la pandemia (-12%) ma comunque positiva. Si va infatti dai 600mila euro all'ettaro per un vigneto in Valdobbiadene fino a 700mila euro a Bolgheri, 900mila euro di Montalcino e 2 milioni di euro a Barolo.
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Nel 2022 l'incremento è stato dell'1,7% con oltre 150mila contratti firmati. Il quadro tracciato da Crea-Pb (Politiche e bioeconomia) e dal Consiglio dell'ordine dei dottori agronomi e forestali ha però messo in evidenza però anche alcune ombre che psano sul settore con l'inflazione ad alti livelli che ha determinato un taglio dei valori reali del patrimonio fondario.
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Per Andrea Povellato, analista e ricercatore del Crea, si parla di un "pesante effetto erosivo dell'inflazione sui valori fondiari”. I prezzi nominali crescono a livelli che non si vedevano da 15 anni (+1,5%) ma l'aumento dei prezzi al consumo (+8,1%) ha sostanzialmente “ridotto il valore reale del patrimonio fondiario che è precipitato a meno dell'80% del livello rilevato intorno al 2000”.
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Stando ai dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) le superfici scambiate a livello nazionale rispetto al 2021 sono aumentate del 7,5% ma aumenta il diviario tra le regioni del Nord e Centrali (dall'1,2 al 3,2%) al Sud (dal 0,5 allo 0,8%). Crea quindi conferma tra settentrione e meridione si “allarga la forbice dei prezzi già piuttosto rilevante".