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CastaDiva Resort: lusso e coccole sul lago di Como
Quando lo stile e il gusto diventano tradizione dell'accoglienza con Andrea Luri e Miriana Verga
Se il luogo comune è "il lago è melanconico", ebbene soggiornate al CastaDiva Resort e vi garantisco che cambierete idea.
La struttura è incastonata come una gemma sulla riva del lago di Como, a Blevio pochi chilometri dal capoluogo, ed è composta da diverse ville ciascuna con un suo carattere, una sua singolare bellezza, storiche o contemporanee ospitano le suite con una vista lago mozzafiato.
Si chiama Gabriele Zerbi l'imprenditore che ha ristrutturato e consegnato al benessere di tutti questo luogo, restaurando, costruendo e dando lo splendore di un tempo con tutti i migliori comfort della nostra epoca.
Con illuminata tenacia e capacità di impresa ha voluto valorizzare la grande capacità italiana di "fare" scegliendo artigiani, manifattuure e aziende del territorio. Gli arredi, l'architettura, il design, sono il meglio di quanto il genio italiano sappia realizzare.
Il resto lo ha messo il "buon dio" cesellando questo piccolo tratto di costa lacustre che è, allo stesso tempo, aperto e rifugio.
Le camere, le junior suite e le suites del CastaDiva sono luoghi unici e particolari, l'una diversa dall'altra in una declinazione di spazi e servizi davvero bella.
Il parco e i viali sono maestosi, il prato all'inglese antistante la zona del ristorante Gourmet L'Orangerie, invita al relax, la piscina galeggia sul lago cullando gli ospiti nella sua duplice prospettiva.
La Spa è scavata nella roccia come una grotta delle meraviglie con percorsi di benessere e relax che restituiscono la condizione ottimale.
Andrea Luri dirige il resort con la passione e la professionalità di chi ama davvero il suo mestiere e ha messo in campo la sua ampia esperienza internazionale in struttre di lusso per dare al CastaDiva carattere e spirito.
Molti gli eventi che il Resort organizza per dare a chi lo frequenta occasioni di svago, di scoperta enogastronomica e turistico culturale. Come la barca del CastaDiva che quotidianamente porta i passeggeri a scoprire navigando le meraviglie del Lario.
Il tutto nasce dalla mente instancabile e fantasiosa di Miriana Verga, direttore sales & marketing grazie alla quale il CastaDiva è diventato il luogo prediletto di molti stranieri che ne apprezzano in particolare il servizio, fatto spesso di piccoli particolari, di attenzioni dedicate che sanno fare la differenza.
Se una struttura alberghiera è solo lusso non basta, sarà sempre impersonale, addirittura fredda, ma quando il livello più alto di servizio è fatto con il cuore e con la testa, allora il discorso cambia, ci si sente coccolati e considerati come ospiti più che come clienti.
E al CastaDiva è così.
Un po' di storia...
Nel 19° secolo, Villa Roccabruna - il nucleo del CastaDiva Resort - era conosciuto come "Casino Ribiere" dal nome della sua proprietaria, la signora Ribier, un'eccentrica sarta di Parigi che, mentre si trovava a Milano sotto la dominazione francese, ha fatto una fortuna vestendo le signore dell'alta società (come Joséphine Beauharnais) ed eventualmente "spogliarsi dei loro mariti". Secondo una leggenda, era di natura davvero molto libertina.
Più tardi, Giuditta Pasta acquistò la villa nel 1827 con i primi soldi guadagnati come cantante, e la ribattezzò Villa Roda. L'edificio è stato ristrutturato tra il 1827 e il 1829 dall'ingegnere Filippo Ferranti, zio di Giuditta.
Villa Roda in realtà comprende tre case - la villa principale e due pensioni. Il primo era un edificio a più piani con un portico disegnato dal pittore Francesco Hayez e costruito dallo scultore Alessandro Puttinati, che riproducevano il colonnato del Teatro alla Scala di Milano. Giuditta Pasta ha voluto vivere in una casa che sembrava il luogo dove ha trovato il successo.
A Blevio, Giuditta ha incontrato importanti personalità della musica e del mondo culturale, tra i quali musicisti e e compositori come Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti (che hanno soggiornato a Villa Roda per un mese nel 1830 a scrivere Anna Bolena), Gioacchino Rossini e sua moglie Olympe Pélisser (nell'inverno del 1837), il soprano e compositore spagnolo Isabella Colbran, Teresa Parodi, lo scrittore francese Stendhal, librettisti come Felice Romani con la moglie Emilia Branca, poetesse e governanti, come Adele Curti e Maria Luisa Hadfield Cosway,ufficiali dell'esercito, come il napoleonico prefetto in pensione Ferdinando Porro e scrittori come Alessandro Manzoni.
L’edificio fu poi completamente ricostruito, tra il 1906 e il 1910, su progetto dell’architetto milanese Carlo Formenti, ristrutturando la precedente Villa Roda, e rinominandola Villa Roccabruna, divenuta prioprietà dei Wild, famiglia di magnati del cotone torinesi di origine Svizzera.
Nella villa, considerata ilcuore del resort, si concentrano i servizi principali, tra cui hall, reception e conciergerie, saloni d’epoca, l’American Bar e la SPA di 1.300 metri quadrati. Questa dimora è stata disabitata per quasi 50 anni prima di essere acquistata dal Gruppo Hotel Residence Club SPA e rinascere in un Resort esclusivo.