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Clima e personale si bevono il prosecco: crisi nera per la vendemmia '23. Dati
Il clima imprevedibile e la mancanza di personale - 3-4 mila braccianti in meno per la vendemmia in Italia - impatta sul vino italiano più noto al mondo
Prosecco, la vendemmia 2023 si preannuncia la peggiore degli ultimi 40 anni
Sandro Bottega, alla guida dell’omonima azienda produttrice di Prosecco, non ha dubbi: la raccolta vinicola del 2023 potrebbe essere la “peggiore degli ultimi quarant’anni”. I motivi possono essere racchiusi in due macro-fattori, come racconta a Gambero Rosso il noto imprenditore del Trevigiano.
In primis il clima, sempre più imprevedibile, caratterizzato da cambiamenti repentini e fenomeni estremi, spesso catastrofici per la coltivazioni. In secondo luogo la carenza di personale, che Bottega segnalava già due anni fa , nel pieno della primissima ripresa post pandemica.
Al tempo infatti, l’ideatore dei “Prosecco Bar” che spopolano in tutto il mondo – delle 16 milioni di bottiglie prodotte dall’azienda, l’85% era destinato ai mercati esteri - lamentava l’insufficienza di persone disposte a dedicarsi al lavoro manuale nonostante la paga dignitosa. Attualmente si stima infatti che manchino almeno 3-4 mila braccianti.
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Prosecco, la soluzione di Sandro Bottega: "Less and better"
In questa situazione critica, quale potrebbe essere la soluzione? Bottega non si dispera: "Cercheremo di fare del nostro meglio e speriamo che tutti facciano come noi. Una delle soluzioni è la vendemmia a mano per raccogliere il meglio della pianta, poi non si dovranno stressare ulteriormente i tralci e dovranno essere raccolti solo i grappoli migliori".
Come aggiunge Gambero Rosso, il grosso del lavoro però dovrà essere fatto in cantina; vale a dire la selezione delle uve e le tecniche enologiche che permettano di arrivare ai livelli qualitativi di sempre. Tra queste tecniche c'è anche "l'uso di legno per l'invecchiamento unito a lieviti capaci di dare il meglio da uve che hanno subito gli eventi e le escursioni climatiche. Infatti bisogna sempre considerare che lo scorso anno le piante sono state vittime dello stress idrico e non si sono ancora completamente riprese".