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Sassicaia rende più di Hermés, l'alta moda mette gli occhi sul vino. Il caso

a cura di Redazione

L'alta moda si lancia sempre più ad investire nel mondo vitivinicolo, in quanto la marginalità delle bottiglie di alta gamma è superiore a quella delle griffe

Il vino fa rima con lusso: il caso del Sassicaia che rende più di Hermés

Hanno fatto molto discutere le ultime dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e di Renzo Rosso, fondatore di Diesel e della holding Brave Wine, sul futuro vitivinicolo. Paragonare il vino al lusso e Vinitaly a una sfilata di moda sono infatti argomenti difficili da accettare per i “puristi” in materia enoica. Due concetti espressi rispettivamente da Lollobrigida e da Rosso; secondo quest'ultimo “il vino deve tendere al mondo del lusso perché è lì che si fa più margine” (ne abbiamo parlato qui). Eppure, secondo quanto riporta il Gambero Rosso, una parte del vino è già super-lusso e con delle marginalità che fanno impallidire quelle di aziende che fanno borse in pelle pregiata, gioielli e orologi.

Uno dei casi più esemplificativi riguarda l'Italia e si chiama Sassicaia. Tenuta San Guido, società che produce il celeberrimo Supertuscan, ha chiuso il bilancio 2021 (ultimo esercizio disponibile) con un rapporto ebitda/fatturato di oltre il 62%. Per capirci, quello di Hermès, la storica maison francese che produce borse super esclusive - come la Kelly che ha tempi di attesa di 2/3 anni dal momento dell'ordine alla consegna (per non parlare dei prezzi) - è del 45,72% e rappresenta il valore più alto in assoluto.

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