Food
L'anguilla sparisce dai ristoranti di lusso: il pesce è in via di estinzione
L'anguilla sta sparendo in Europa a causa di inquinamento, pesca illegale e distruzione del suo habitat
I grandi chef si schierano in difesa dell'anguilla: "Possiamo impedirne l’estinzione per preservare la biodiversità e permettere alle generazioni future di continuare a consumarle"
L'anguilla, almeno per qualche tempo, non sarà presente nei menù dell'alta cucina. La decisione presa dal World Culinary Council di Relais & Châteaux, una delle associazioni più influenti nel mondo nel settore della ristorazione del lusso e composta da alcuni degli chef più importanti al mondo, nasce dal fatto che l'anguilla rischia l'estinzione. L'annuncio è arrivato da Mauro Colagreco, vicepresidente dell’associazione.
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Come denuncia l'Ong Ethic Ocean, l'anguilla in Europa sta scomparendo ormai da decenni ed è quindi tornata nell'elenco delle specie a rischio definito dall’Unione Internazionale per la conservazione della natura (IUCN) esattamente come il tonno rosso. Colpa dei corsi d'acqua, ed in particolare dei fiumi, sempre più inquinati e delle dighe che frenano la riproduzione del pesce. Gli esemplari giovani infatti faticano a risalire la corrente mentre i più maturi non riescono a tornare in mare. Non bisogna poi sottovalutare le pratiche illegali di pesca motivate dai prezzi elevati con cui l'anguilla viene venduta.
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Questo pesce viene infatti pescato in età giovanile e prima che raggiunga la maturità sessuale. L'anguilla non può riprodursi in cattività e per gli allevamenti è necessario catturare in natura gli esemplari più giovani, quasi precoci.
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"L’anguilla era nel mio menu, come in quello di molti altri ristoranti gourmet, - ha spiegato Colagreco - ma non mi ero reso conto che fosse in via di estinzione. Quando l’ho saputo, grazie all’allarme di Ethic Ocean, l’ho tolta immediatamente dal menu del Mirazur di Mentone. Ora la sfida più grande è fare pressione sui ministri dell’Ue perché adottino misure adeguate. Gli chef svolgono un ruolo fondamentale: possiamo far crollare la domanda; possiamo impedire l’estinzione delle anguille per preservare la biodiversità e permettere alle generazioni future di continuare a consumarle, ma solo se agiamo ora".