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Private Label, Italia ultima in Europa: le "sottomarche" non piacciono
L'Italia è all'ultimo posto in Europa per le quota di Private Label. Tra le insegne, comunque, spiccano Conad e Esselunga
Private Label, le marche ad insegna non piacciono agli italiani: Conad e Esselunga le più diffuse
Sebbene l'Europa sia il continente con la quota di Private Label (Pl) - ovvero la merce la cui etichetta riporta il nome dell’insegna della catena di vendita e distribuzione (invece che di produzione), con un prezzo solitamente più economico - più alta al mondo, l’Italia si posiziona sotto la media. Svetta invece la Gran Bretagna, con oltre la metà delle vendite sviluppate dalla Pl. In Italia, il retailer con la penetrazione più alta per la Pl è Conad, ma come spesa media vince Esselunga. Tuttavia, la Pl non è ancora un requisito fondamentale nella scelta del negozio in cui fare la spesa, in quanto sono ancora più importanti i freschi.
E' questa la fotografia scattata nel corso del webinar "Private Label: scenario e occasioni oggi", riportato dal sito ItaliaFruitNews, con l’obiettivo di fornire alle aziende spunti fondamentali per impostare la crescita futura. In particolare, si osserva la crescita della quota di Pl nei diversi continenti dal 2007 al progressivo 2023. A prima vista spicca subito l’Europa occidentale con un 41,2% di quota media per l’ultimo periodo considerato. Un dato che stacca non di poco gli Stati Uniti (18,7%) e la media mondiale (16,2%). Di certo, in Europa, la PL ha un peso importante nelle vendite dei negozi a libero servizio.