Food
Vino, la Chianti Classico Collection 2021 diventa Connection
Il Consorzio del gallo Gallo Nero lancia per la prima volta un format ibrido tra degustazione in presenza e interazione online con i produttori
Dopo 27 edizioni della ormai tradizionale degustazione in presenza, momento di incontro tra soci del Consorzio e professionisti del settore e stampa, il Gallo Nero innova radicalmente la formula per presentare le ultime annate. Eletti due giorni a maggio, giovedì 20 e venerdì 21, per le città di Chicago, Firenze, Londra e New York, mentre il 22 e il 23 giugno è il turno di Monaco, per chiudere con Tokyo il 30 giugno. In queste sei città di cinque paesi diversi si terranno degustazioni in presenza delle nuove annate di Chianti Classico, esclusivamente su invito e rivolte a un selezionato pubblico di settore. Non più solo Firenze, una delle due capitali del Chianti Classico, ma nel 2021 il Gallo Nero diventa per due giorni protagonista nei suoi principali mercati, in Nord America, in Europa e in Asia.
Si allarga la scena del Gallo Nero anche durante gli eventi: per la prima volta il Consorzio lancia un format ibrido tra degustazione in presenza degli addetti ai lavori e interazione on line con i produttori. Tramite la piattaforma finlandese Brella, integrata con il nuovo catalogo virtuale sviluppato da Bottlebooks, ciascun partecipante potrà fissare appuntamenti o interagire in chat con i produttori durante la degustazione. Un’edizione globale che promette numeri importanti: sono attese oltre 2800 persone tra addetti ai lavori e giornalisti, per degustare circa 10.000 bottiglie delle oltre 400 etichette presentate. In degustazione il Gallo Nero nelle sue declinazioni: 196 etichette di Chianti Classico annata, cui si aggiungono 9 anteprime della vendemmia 2020, 139 di Chianti Classico Riserva e 98 di Chianti Classico Gran Selezione. Ma ad una vera anteprima non possono mancare anche i vini atti a divenire: sono 16 i vini che aspirano a diventare Chianti Classico annata, e 14 Chianti Classico Riserva. A completare una già ricca degustazione anche la sfumatura ambra del Vin Santo del Chianti Classico, presentato da 35 aziende, e l’oro verde dell’Olio DOP Chianti Classico, con 34 etichette.
A Firenze ulteriori due novità. Per alcuni selezionati operatori del settore i giorni di degustazione proseguirà anche il 22, il 23 e il 24 maggio. Inoltre, quest’anno la Connection sarà ospitata nel Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella, il convento domenicano risalente al secolo XIV dell’omonima Basilica, luogo simbolo del Rinascimento. Splendidamente affrescato, è il chiostro più grande della città, edificato a metà del 1300, da cui si accede all’antica Farmacia di Santa Maria Novella e alla Cappella dei Papi, realizzata all’interno di quelli che erano gli appartamenti papali, il “Laterano fiorentino”, affrescata da un giovane Pontormo.
“Questa edizione è un inizio – dichiara il Presidente Giovanni Manetti - torniamo a presentare i nostri vini in uno scenario del tutto diverso rispetto allo scorso febbraio, che ci richiede di saper rispondere con prontezza alle nuove esigenze. Questa lunga interruzione dei viaggi internazionali ci ha spinto a trovare soluzioni alternative, e mai come in questo momento è importante sentire vicini i nostri interlocutori all’estero. I mercati della nostra Connection tutti insieme assorbono oltre il 70% della nostra produzione. Una formula ibrida assicura massima sicurezza a chi degusta in presenza e al contempo moltiplica le possibilità di noi viticoltori di interfacciarci sui mercati. Con la Chianti Classico Connection intendiamo proprio proiettarci nel futuro con questo spirito: l’unione di tradizione e innovazione. Vorrei sottolineare che grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Firenze anche la location di quest’anno incarna questo punto di incontro. Santa Maria Novella è il cuore nevralgico della città, e il Chiostro Grande è esattamente una delle punte del Rinascimento, la facciata della Basilica a opera di Leon Battista Alberti, e il capolavoro del razionalismo italiano di Giovanni Michelucci, la Stazione centrale di Firenze"