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Imballaggi in acciaio, riciclo vicino all’80% nel 2020: parola di Ricrea

di Lorenzo Goj

Il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio rivela che l’Italia è tra i paesi Ue più responsabili nel riuso delle risorse

Nel 2020, nei Comuni italiani è aumentata del 6% la quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti, in media 4,01 chilogrammi per abitante. L’anno scorso è stato riciclato il 79,8% degli imballaggi in acciaio immessi al consumo (-0,8% sul 2019), pari 370.963 tonnellate.

A rivelarlo è Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, sottolineando che, nonostante le pesanti restrizioni che hanno colpito i settori della ristorazione e dell’industria non alimentare, l’Italia si conferma un’eccellenza europea nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio, quali barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona, capsule, scatole fantasia, latte, fusti e fustini.

A livello di energia risparmiata, gli imballaggi in acciaio avviati al riciclo nel 2020 hanno consentito di risparmiare 1,3 TWh di energia primaria e 260.000 tonnellate di materia prima, evitando la dispersione nell’ambiente di 384.000 tonnellate di CO2 equivalente.

Il valore economico della materia recuperata in un anno è arrivato a quota 12 milioni di euro.

Domenico Rinaldini, Presidente di Ricrea, uno tra i sei consorzi di filiera del Sistema Conai, ha dichiarato: “In un anno così delicato siamo orgogliosi dei risultati raggiunti da tutta la filiera del riciclo degli imballaggi in acciaio, un metallo che viene riutilizzato all’infinito senza perdere le sue intrinseche qualità. Questi dati evidenziano ancora una volta come siamo già in linea con l’obiettivo dell’80% previsto dalle direttive europee in materia di economia circolare entro il 2030”.