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Rifiuti, Costa rincorre Salvini:“Basta mare, dia aiuto nella terra dei fuochi"

Costa chiarisce che Salvini doveva realizzare "il presidio del territorio per la prevenzione, il ministro dell'Ambiente non ha il potere sulle forze di polizia"

Roghi tossici ogni giorno nella Terra dei fuochi ed è "quello che purtroppo succede ogni anno, ma non sono l'unico che deve fare qualcosa di concreto". A scandirlo è il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che al 'Corriere della sera' sottolinea: "Io ho fatto tutto quello che dovevo fare. E non solamente io. Nel novembre 2018 è stata istituita una cabina di regia per prevenire questo odioso fenomeno dei rifiuti tossici, e ad oggi ognuno ha fatto il suo, tranne il ministro dell'Interno".

Costa chiarisce che Salvini doveva realizzare "il presidio del territorio, il ministro dell'Ambiente non ha il potere sulle forze di polizia". "Statisticamente i roghi avvengono sempre alla stessa maniera. Si sa dove accendono i fuochi, a che ora, con quale modalità. Per prevenirli bisogna fare quindi degli appostamenti, e poi arrestarli e portarli in galera. Ma quelli non li posso certo fare io", spiega Costa.

Anche i roghi di quest' anno hanno rispettato le caratteristiche delle statistiche? "Sì, è andata così a Battipaglia, a Giugliano, a Caivano. E mentre c'erano questi roghi il ministro dell'Interno non se ne  occupava" osserva il ministro dell'Ambiente. Era a Milano Marittima. "Già, al mare, o comunque non era dove serviva" scandisce Sergio Costa. E se ciò sia un attacco a Salvini, il ministro Costa si affretta a chiarire: "Per carità, è un appello. Chiedo al ministro dell'Interno Matteo Salvini di occuparsi della Terra dei fuochi. Una settimana fa ho scritto anche al premier Giuseppe Conte per questo".