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Ultima Generazione, verdi violenti. Stavolta hanno colpito a Padova

Di Giuseppe Vatinno

I violenti che bloccano il Raccordo di Roma, i musei Vaticani e la cappella degli Scrovegni

“Laocoonte era un sacerdote troiano che, per proteggere i suoi concittadini, li invitò a lasciare fuori dalle mura il cavallo inviato come dono-trappola dagli ateniesi. I troiani non lo ascoltarono e decisero di introdurre il cavallo nella città. Morirono tutti nella notte, uccisi dai militari ateniesi che si nascondevano al suo interno. Il sacerdote e i suoi due figli vennero assaliti da enormi serpenti marini inviati dalla dea Atena, per aver tentato di ostacolare il suo popolo dal seminare morte e distruzione”.

E quindi deduciamo che loro sarebbero i nuovi Lacoonti che inascoltati vaticinano le future disgrazie dell’Umanità.

Intendiamoci, quello che dicono non è campato in aria, nel senso che veramente i cambiamenti climatici rappresentano un rischio esistenziale per l’intera umanità e occorrerebbe finalmente agire concretamente, ma non è questo il modo di portare avanti la battaglia.

Anzi, proprio questi metodi violenti negli anni hanno rallentato l’affermarsi di idee ambientaliste perché il cittadino medio vede questi attivisti come persone pericolose oltre che degli immani scocciatori che se ne fregano di tutto e di tutti.

Come infatti non ricordare che gli stessi attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato più volte il Raccordo Anulare che circonda Roma. I cittadini inferociti si sono ribellati ed hanno tentato di investirli ed è dovuta intervenire la Polizia per sgombrarli. Gente che ha perso la giornata lavorativa per colpa di questi scalmanati assocerà in futuro le importanti battaglie ecologiche al danno subito e le ostacolerà. Per questo fenomeni come UG sono da considerarsi pericolosi in tutti i sensi, in primis proprio per l’ambiente e per l’ecologia.

Naturalmente l’associazione è nata a Londra nel 2018 con il nome di Extinction Rebellion, come forma di malsano populismo verde. Purtroppo il morbo della violenza ecologica si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, giungendo a Madrid, Nuova Delhi, New York (non poteva mancare), Buenos Aires, Amsterdam, Parigi (idem con Londra e New York) e ha colpito più di 60 grandi città nel mondo.

Si tratta quindi di un problema internazionale con cui hanno a che fare i governi di tutto il mondo che, vincolati al gioco democratico (che gli attivisti violano), non hanno ancora il coraggio di stroncare decisamente, per la paura di possibili ripercussioni politiche. Ecco perché i nostrani e caserecci epigoni italiani si stanno muovendo proprio ora, perché sanno che le istituzioni e soprattutto i politici sono adesso particolarmente incapaci di reagire a causa delle imminenti elezioni politiche del prossimo 25 settembre e se ne approfittano.

Ma continuando così che segnale si dà alla gente? Che la violenza è più efficace della democrazia per portare avanti le sia pur giuste proprie idee. Un pessimo viatico che nella storia ha prodotto sempre tragedie.