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Libri & Editori
5 libri da leggere nell'autunno 2023

4)  The Turnglass. La clessidra di cristallo di Gareth Rubin (Longanesi)

Se avete notato che in questo speciale stiamo dando spazio a romanzi al passo con i tempi e per certi versi innovativi, non vi stupirete di ritrovare nella nostra selezione The Turnglass. La clessidra di cristallo, un calzante esempio di metatesto in cui il contenitore diventa importante al pari del contenuto. In questo gioco di specchi, tempi e prospettive che condurrà il lettore dentro un labirinto di significati, l’autore Gareth Rubin dà forma a un libro unico nel suo genere. Innanzitutto The Turnglass presenta due cover e due storie, scritte l’una al contrario dell’altra: per intenderci, bisognerà capovolgere il volume proprio come si fa con le clessidre per passare da una vicenda all’altra. Ma non basta, in quanto le due trame sono fortemente connesse tra loro, sebbene siano ambientate in tempi diversi. Dal momento che entrambe hanno a che fare con il mistero e con un omicidio, rientrando quindi in parte nel genere del giallo, l’opera edita in Italia da Longanesi si presenta come un vero rompicapo dalle molteplici letture e interpretazioni.

The Turnglass
 

La storia che ha inizio dalla copertina blu, quella principale, è ambientata nell’Ottocento e racconta la storia di un uomo che teme di essere avvelenato, forse dalla sua stessa cognata Florence, una presenza inquietante rinchiusa in stanze lontane poiché già assassina del proprio fratello. In questo caso il mistero consiste nello scoprire cosa c’è di vero nei timori del giovane medico Simeon Lee e quali segreti si nascondono tra le mura di Turnglass House. La seconda storia comincia invece capovolgendo il libro, in quanto è appunto scritta al contrario, e permette al lettore di fare un balzo in avanti fino alla California degli anni Trenta. In questo caso il mistero ruota attorno a un omicidio: lo scrittore Oliver Took è stato trovato morto suicida nella sua casa, ma qualcosa nel decesso non convince il protagonista Ken Kourian, che indaga sui fatti. Di nuovo si ritorna al giallo, ma se pensate che gli enigmi siano finiti qui vi sbagliate, poiché c’è molto altro che collega le due trame principali.

Forse non tutti sanno che l’idea di Rubin di scrivere due romanzi all’interno di uno stesso libro capovolgendolo non è affatto nuova, in quanto esisteva e veniva ampiamente praticata già nell’Ottocento, quando i rilegatori usavano cucire insieme due storie diverse dando vita a quelli che venivano chiamati libri tête-bêche, secondo il metodo della rilegatura dos-à-dos. All’epoca ciò valeva soprattutto per i testi religiosi e aveva sostanzialmente lo scopo di risparmiare soldi e spazio. L’autore ne riprende qui la tecnica ormai dimenticata, aggiungendo uno stretto legame tra le due storie narrate, a differenza di quanto accadeva in passato. Nello specifico, ciò che ancora non abbiamo detto è che il medico protagonista della prima storia trova nell’antica biblioteca della casa un tomo misterioso, all’interno del quale sono narrate le vicissitudini di un autore che verrà rinvenuto morto nella sua casa in California nel futuro. Saputo ciò, diventa semplice capire il collegamento con la seconda storia, che inizia proprio con l’apparente suicidio dello scrittore, Oliver Tooke. Le indagini di Kourian portano – guarda caso – a una vecchia leggenda: il fratello di Oliver sarebbe stato rapito quando erano bambini e la loro madre Florence sarebbe stata rinchiusa in manicomio.

Se arrivati a questo punto vi siete persi nella confusione delle trame intrecciate non preoccupatevi: è proprio l’intento dell’autore! Sappiate però che esiste una soluzione a tutto, i casi non resteranno irrisolti; basta avere la pazienza di leggere e rileggere, magari seguendo strade diverse che potrebbero condurre a conclusioni differenti. È ciò che si intende con metatesto e con coinvolgimento diretto del lettore, il quale non è soltanto chiamato a seguire passivamente pagina dopo pagina, ma deve fare di più: partecipare al gioco, stare alle regole, inventare nuove soluzioni e percorrere sentieri che si muovono avanti e indietro nel tempo, animando il libro come se fosse qualcosa di vivo e mutevole. Il suggerimento, pertanto, è quello di dare libero sfogo alla fantasia e di non leggere questo romanzo limitandosi a terminare la prima parte, per poi capovolgerlo e iniziare la seconda: sentitevi liberi di improvvisare, di passare dall’una all’altra, di tornare indietro o magari di rileggere gli stessi passaggi alla luce di quanto si è scoperto in merito ad alcune questioni cruciali. Più sarete creativi e collaborativi, più trarrete piacere da questo grande ingegno di Gareth Tubin, scrittore e giornalista di fama internazionale che, grazie a The Turnglass, ha raggiunto il successo definitivo.  

Lo consigliamo perché: lo consideriamo un libro d’avanguardia che aggiunge qualcosa alla narrativa contemporanea, muovendosi nell’apprezzabile direzione di trasformare il lettore da passivo ad attivo.

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