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Libri & Editori
Faulkner, Bandiere nella Polvere: in libreria l’edizione integrata

Bandiere nella polvere, di William Faulkner per La Nave di Teseo, torna in libreria

Le vicende che ruotano attorno alla pubblicazione di questo libro potrebbero sembrare esse stesse un romanzo. William Faulkner, giovane autore di belle speranze, decide di seguire il consiglio del grande Sherwood Anderson e di ambientare il suo terzo romanzo nel natio stato del Mississippi. Nel 1929 Bandiere nella polvere è pronto e nasce la contea immaginaria di Yoknapatawpha, il “francobollo di terra natia” dove il futuro Premio Nobel ambienterà quasi tutte le sue opere successive. Faulkner è entusiasta, convinto di avere tra le mani il libro che finalmente lo consacrerà.

Come nei migliori racconti dell’autore, rimarrete delusi se immaginate un lieto e scontato finale. Ben undici editori rispediscono il manoscritto al mittente: il romanzo è eccessivamente lungo, ci sono troppe storie intrecciate, la narrazione appare slegata e così via; una dodicesima casa editrice accetta, a condizione che vengano operati pesanti tagli alle sottotrame e a personaggi secondari. Lo squattrinato Faulkner – i soldi saranno una costante preoccupazione nella sua vita – a malincuore decide di accettare.

Ben Wasson, amico e agente dell’autore, si assume così l’ingrato compito di effettuare tagli ed espunzioni, mentre Faulkner, a poca distanza, scrive un nuovo romanzo, sul quale non nutre aspettative di successo. Si tratta di The sound and the fury che, insieme all’altro capolavoro Absalom! Absalom!, lo consacrerà come uno degli scrittori più importanti del Novecento e gli farà vincere il Nobel nel 1949.

La versione mutilata di Bandiere nella polvere viene pubblicata con il nome Sartoris, ma Faulkner coltiverà per tutta la vita il progetto di riuscire un giorno a dare alle stampe la versione integrale del romanzo. Nel 1973 è la figlia dello scrittore a realizzare il desiderio paterno, riuscendo a ricostruire una versione attendibile dell’originale attraverso copie parziali olografe e dattiloscritte. È proprio di questa versione, vicina a quella autentica scritta dell’autore, che La nave di Teseo propone una nuova edizione, con una traduzione aggiornata.

Occorre sottolineare che la poetica di Faulkner non è fatta soltanto di trame, struttura e molteplici tecniche narrative, di ambientazioni e personaggi caratteristici, ma anche e soprattutto di un linguaggio unico, costruito attraverso dialetti, neologismi e allitterazioni, una musicalità dinamica fatta di suoni e ritmi in grado di trascendere la parola scritta. Tutto questo va inevitabilmente perduto nelle traduzioni, ma è ammirevole e notevole il tentativo di Carlo Prosperi di traslare la singolarità poetica faulkneriana in italiano.

Bandiere nella polvere è un romanzo mondo, fatto di personaggi le cui storie si aggrovigliano per poi sciogliersi e tornare alla situazione iniziale, cicli di vita e morte che si ripetono, un passato che si fa presente, in maniera inevitabile, con una nuova propria tragicità.

Il vero protagonista è la terra del sud, imbevuta del sangue di indiani ormai sterminati, di neri ancora schiavi di fatto, di uomini bianchi selvaggi, violenti e malinconici. È una terra di fantasmi che strisciano fuori dalle zolle di terra scaldate dal sole, fuori da monumenti funerari pomposi e celebrativi; spettri che vivono nel sangue dei loro discendenti, determinandone ineluttabilmente il destino, come se fossero soggetti ad una legge fisica propria di quella regione, emanata dalla stessa terra. Stesso sangue, stessa terra, stessi nomi, stessi temperamenti, stessi destini: “Il passato non è mai morto e sepolto. In realtà non è nemmeno passato”, dice Faulkner.  Intorno alla contea di Yoknapatawpha il tempo sembra scorrere ad una velocità differente, come se ci fosse una densa sfera di impenetrabilità al mondo esterno, alla tecnologia, alle novità che solo molto lentamente vengono accettate: nuovi strumenti per gli stessi antichi, ineluttabili schemi tragici del passato.

Temporalmente Bandiere nella polvere è ambientato appena dopo la fine della Grande Guerra, ma quest’ultima sembra un evento insignificante, così lontana nello spazio da non avere consistenza. L’unica guerra ad avere un grado di realtà è ovviamente quella di Secessione. Il passato è ora, il presente è solo una sua ripetizione. Faulkner fa tesoro di tutte le storie raccontategli quando era bambino: è facile riconoscere nel colonnello John Sartoris, patriarca della famiglia protagonista di Bandiere nella polvere, i tratti del “vecchio colonnello" William Clark Falkner, bisnonno dell’autore, eroe confederato e quasi una divinità familiare.

Le cose accadono, spesso tra una pagina e l’altra, senza che l’autore ne parli, senza che descriva i fatti: il non detto, il non raccontato viene lasciato al lettore, costretto a calarsi nella storia. Le cose accadono e basta, nuove forme per gli stessi antichi schemi.

In definitiva, si tratta di un romanzo fondamentale per capire il progresso artistico e creativo di uno dei principali scrittori del XX secolo; la nuova traduzione e veste grafica rendono finalmente giustizia ad un testo che è stato sottovalutato per troppo tempo.

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