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Libri & Editori
I quattro finalisti allo Strega 2022 da ascoltare su Audible
Dalla pagina Facebook del Premio Strega

Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi)

È Cristina Pellegrino a impersonare su Audible Veronica Raimo in Niente di vero, edito da Einaudi, poiché in questo caso si tratta di romanzo autobiografico e dunque leggerlo ad alta voce significa immedesimarsi completamente nell’autrice. Irriverente, a tratti ironico, in alcuni punti quasi dissacrante, il libro finalista allo Strega 2022 della Raimo è un viaggio nella vita – dall’infanzia alla maturità – della scrittrice, con un focus importante sulle dinamiche familiari, sociali, relazionali.

Pur giocando con la fantasia e facendo ampio uso di immaginazione, la narrazione prende spunto da fatti realmente accaduti, da personaggi esistiti che qui cambiano il nome ma non la sostanza e affronta questioni scottanti per i lettori odierni. Veronica è figlia di genitori un po’ bizzarri, con il pallino per le malattie, la fissa di costruire muri divisori dentro case già anguste (il padre) e l’ansia costante per la sorte dei figli, il maschio in particolare (la madre). In un contesto del genere, fratello e sorella non possono che crescere quantomeno un po’ fuori dagli schemi, incapaci a loro volta di instaurare rapporti stabili e sereni con gli altri, perseguitati da demoni e scheletri nell’armadio.

Niente di vero
 

Tuttavia, ciò che ci è sembrato costituire il punto di forza del romanzo è la capacità dell’uno e dell’altra, fratello e sorella, di dare un senso alle proprie vite ponendosi delle domande sensate e dandosi delle risposte non precostituite. Se per il maschio della famiglia la politica e l’impegno sociale diventano il modo per riscattare la prima parte dell’esistenza e migliorarla, per la femmina la strada da seguire è quella della scrittura, cercando sempre di restare sé stessa. Nello specifico, nonostante potrebbe aver fatto storcere il naso ad alcuni lettori, ci è sembrato graffiante e provocatorio il discorso attorno alla maternità, poiché qui finalmente viene trattato senza peli sulla lingua un argomento altrimenti schiacciato da pregiudizi, pressione sociale e tradizioni ormai sorpassate. La protagonista non fa invece alcun segreto di non voler diventare madre, di sostenere l’aborto e con esso la libertà di scelta di ogni donna non soltanto sul proprio corpo, ma anche sul proprio futuro.

Sebbene si tratti di un romanzo all’apparenza divertente e di facile lettura, pensato anche per far sorridere il lettore, i punti di interesse in cui approfondire tematiche niente affatto scontate sono molti, a seconda di quanto si voglia soffermarsi sul non detto tra le righe. È quindi un libro che consigliamo soprattutto per il coraggio dell’autrice, la quale ha sfidato l’opinione comune scrivendo talvolta affermazioni piuttosto forti che in realtà in molti pensano, seppure nessuno osi dirlo ad alta voce. Si spera possa essere l’inizio di una letteratura più vera, senza retorica, capace di distruggere del tutto la visione edulcorata della donna-moglie-madre perfettamente inserita nel tessuto sociale. La protagonista è tutto fuorché questo, ma in fondo sa farsi amare ugualmente e di certo non ha meno valore; al contrario, suggerisce l’idea di un soggetto femminile che – pur con i propri problemi irrisolti – sa formarsi un’opinione originale, generare un pensiero critico e mettere in discussione la società in cui viviamo.

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