Libri & Editori
Libri da leggere e da regalare, i titoli consigliati tra le pubblicazioni 2020
Libri da regalare a Natale, da trovare sotto l’albero, da leggere per combattere la noia o la solitudine: un libro è sempre una buona idea, ve ne consigliamo 10
Il 2020 è stato un anno nero per l’editoria, tra biblioteche chiuse, stop alla distribuzione e riapertura delle librerie con molte difficoltà, ma questo Natale da passare tra restrizioni, divieti e lontananze può essere l’occasione perfetta per riscoprire del tempo per la lettura.
Nonostante i mesi di produzione bloccata o rallentata, anche quest’anno ci ha regalato molti libri meritevoli che, se non avete letto al momento della loro uscita o se ve la siete proprio persa, allora dovete recuperare al più presto. È impossibile citarli tutti, ma proviamo a darvi qualche suggerimento che, siamo sicuri, non vi lascerà insoddisfatti.
Il primo da nominare è Fai la differenza, edizioni Piemme, il secondo romanzo dell'ammiraglio William H. McRaven, nome ai più sconosciuto ma che è legato a diversi avvenimenti noti a tutti che hanno cambiato la storia contemporanea del mondo intero: la cattura di Saddam Hussein, il salvataggio del capitano Richard Phillips, l'incursione per uccidere Osama bin Laden, e molte altre storie di coraggio ed eroismo vissute durante la sua carriera come Navy SEAL e comandante delle Operazioni Speciali, condivise con persone comuni e personaggi straordinari, uno tra tutti l’ex presidente Barack Obama. Quello che emerge in questo racconto è un modo di affrontare gli ostacoli, le difficoltà, i conflitti, che insegna a ognuno di noi qual è il vero senso della solidarietà, della lealtà, dell'amicizia.
Uno sguardo inedito sullo sport, invece, dà La caduta dei campioni, libro edito da Einaudi, che racconta le vite di dieci sportivi che sembravano destinati a un futuro luminoso di vittorie, per poi perdersi, a un soffio dal salto decisivo che li avrebbe consacrati ai posteri come leggende. Da Adriano a Pantani, da George Best a Domenico Morfeo, uno sguardo lucido su uno degli aspetti meno trattati della fama, il rovescio della medaglia.
Edito in Italia da Iporborea in questo 2020 ma pubblicato per la prima volta in Olanda nel 1947 è Le sere, di Gerard Reve, uno tra i capolavori della letteratura europea, che racconta gli ultimi dieci giorni del dicembre 1946 di un giovane che ha lasciato gli studi per un monotono lavoro impiegatizio e che trascorre il tempo libero peregrinando per le strade di Amsterdam. La sua esistenza è un susseguirsi di giornate da far passare, per colmare il vuoto che le riempie, per dare un senso alla loro inutilità, e alle sere, in un flusso che ci trascina nel mondo interiore di un personaggio feroce ma irresistibile,nel suo cinismo irrisolto e in perenne ricerca di una risposta all’assurdità del vivere, giovane figlio di un’Europa distrutta che si ritrova, solo, ad affrontare la crudezza del mondo.
Anche la saga dei Cazalet, di Elizabeth Jane Howard, ha una sua storia, ma approfittiamo della riedizione Fazi di ottobre 2020 del primo volume, Gli anni della leggerezza, per riscoprirla. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili. Siamo nel 1937, i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana qualcosa sta cominciando a cambiare. C’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo, si comincia a mormorare di una minaccia che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la Seconda guerra mondiale.
Un passo dopo, per vicende storiche, viene Il mare nero dell’indifferenza, la raccolta di discorsi e testimonianze di Liliana Segre, oggi senatrice a vita ma, durante l’infanzia, ebrea perseguitata dalle leggi razziali del regime mussoliniano, che la fecero internare, a soli 13 anni, nel campo di concentramento di Auschwitz, lei come altri 776 bambini. Ne uscirono solo in 25: Liliana, diventata adulta, ha deciso di dedicare la sua vita alla testimonianza, per aiutare i giovani di oggi a non ripetere gli orrori della storia. Quest’anno la senatrice ha deciso di ritirarsi dalla vita pubblica, anche per l’età raggiunta, 90 anni, che le impone il riposo, ma il suo editore, People, ha voluto rilanciare una nuova edizione aggiornata del volume che raccoglie i suoi pensieri. Da leggere, più volte.
Si intreccia con la sua storia quella raccontata da Igiaba Scego per Bompiani ne La linea del colore, che parla di una donna nera nell’Italia coloniale, della sua vita, della sua discendenza e del linciaggio che rischia alla notizia dei cinquecento soldati uccisi dalle truppe etiopi durante l’invasione italiana. Nella figura della protagonista, Lafanu, si uniscono le vite di due donne afrodiscendenti realmente esistite: la scultrice Edmonia Lewis e l’ostetrica e attivista Sarah Parker Remond, giunte in Italia dagli Stati Uniti dove fino alla guerra civile i neri non erano nemmeno considerati cittadini. A Lafanu si affianca Leila, ragazza di oggi, che tesse fili tra il passato e il destino suo e delle cugine rimaste in Africa. Un romanzo di formazione dalle tonalità ottocentesche ma con testimonianza sul presente, perché fare memoria della storia è sempre il primo passo verso il futuro che vogliamo costruire.
Giulio fa cose è invece il libro edito da Feltrinelli e scritto dai genitori di Giulio Regeni: genitori in cerca di verità, che hanno raccolto in questo volume il percorso fatto di atti giudiziari, depistaggi, insabbiamenti, testimonianze messe a tacere che li ha portati a non avere ancora giustizia, a quasi cinque anni di distanza, per l'omicidio del figlio. Paola Deffendi e Claudio Regeni si sentono abbandonati dallo stato italiano e ingannati da quello egiziano, e depositano in questo libro la loro speranza di ritrovare pace, mantenendo viva la memoria del figlio, di chi era, di cosa faceva, di cosa amava.
Un capitolo a parte ancdrebbe poi dedicato all'arte: tra cataloghi, guide, saggi e monografie, sono molte le uscite 2020 che non deludono gli appassionati, ma tra tutte abbiamo deciso di segnalarne due.
Da Instagram alla lattuga, di Alessandro Carnevale, edizioni Piemme: un libro che ci apre gli occhi su quanto l’arte sia presente nelle nostre vite, spesso senza che ce ne accorgiamo, e che ha il grande merito di restituire all’arte contemporanea un ruolo e un senso, raccontandola con curiosità e aneddoti inediti per i più, lontano dai soliti “tagli di Fontana che li so fare anch’io”, dagli stra-abusati Van Gogh e Picasso e dalla facile tentazione del “non c’è niente da spiegare, devi solo sentire”.
La modella di Klimt, di Gabriele Dadati, una perla di Baldini+Castoldi, il racconto di un fatto clamoroso: la restituzione, a distanza di ventitré anni dal furto, del Ritratto di signora di Gustav Klimt. Un capolavoro del maestro viennese sottratto alla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi in maniera a rocambolesca. Ma chi è stato a rubare l’opera e poi a restituirla? Chi è la donna ritratta in due momenti diversi da Klimt? La storia raccontata da questo libro è incredibile e struggente, inizia a Vienna nel 1910, attraversa tutto il Novecento e arriva fino a noi. Tra verità e menzogne.
Da segnalare è poi anche il libro di Valérie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, portato in Italia alla fine di questo 2020 da Edizioni E/O. “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”, l’ha definito Michel Bussi. Il suo merito è quello di disorientare il lettore fino a portarlo lontano da sé, per poi farlo ritrovare nella complessità psicologica dei personaggi, dei loro dolori, delle loro ferite, delle loro storie che sono poi quelle di ognuno di noi, delle nostre famiglie.
Siamo arrivati a dieci titoli consigliati per chiudere questo 2020, ma la verità è che non importa se li leggerete tutti o nessuno, se li andrete davvero a cercare o avete già dimenticato quali tra questi vi avevano incuriositi, perché l’importante è leggere, prendersi del tempo per sé, staccare dalla frenesia, dalla cronaca, dai vincoli. Prendetevi il primo libro che avete da davanti, quello che avete comprato sei mesi fa senza più aprirlo, quello che avreste dovuto restituire alla biblioteca a fine settembre, quello che avete provato a iniziare almeno tre volte ma poi non avete mai trovato il tempo di continuare. Un libro è sempre una buona idea, perciò mettetevi comodi e… buona lettura.